Sesso e cibo, cosa hanno in comune e come sono collegati? In questa pagina affrontiamo i seguenti argomenti:
- Sesso e cibo, una storia lunghissima.
- Legami tra sesso e alimentazione.
- Piacere ed abbuffata.
- I disturbi dell’alimentazione. Sesso e cibo.
- I cibi afrodisiaci.
A qualcuno sarà certamente capitato di chiedersi se esista una qualche relazione tra sesso e cibo. In questa pagina cerco di rispondere sia da un punto di vista nutrizionale che psicologico a questa domanda.
Il primo spunto di riflessione riguarda le basi neurobiologiche del desiderio per il cibo e per il sesso. Entrambi questi comportamenti sono sottesi dalla stessa via neurobiologica – la via “appetitiva”- che usa come neurotrasmettitore la dopamina.
Possiamo dire in primo luogo che sia il sesso che il cibo sono due funzioni vitali essenziali.
Sesso e cibo sono quindi bisogni naturali ed innati degli esseri umani. In base a questo ed a come ci rapportiamo con questi due aspetti fondamentali scaturiscono comportamenti legati a regole sociali che portano spesso a canalizzare, imbrigliare e soffocare gli istinti.
Il piacere del sesso e del cibo oscillano tra libertà o repressione, tra pulsione o controllo. Questo avviene in tutte le culture, anche se in modo diverso.
Secondo l’antropologo Claude Levi-Strauss, i 2 tabù del cannibalismo e dell’incesto hanno una origine comune che mette così in relazione cibo e sesso.
Sesso e cibo, una storia lunghissima.
Senza andare poi lontanissimo nel tempo e nello spazio, pensiamo un attimo ad immagini che ci provengono dalla Roma antica dove si vedono come i senatori dell’epoca stessero sdraiati su lettini dorati mangiando in abbondanza. Con l’avvento del cristianesimo arriva la condanna delle abbuffate sia di sesso che di cibo.
I cristiani predicavano morigeratezza, condannando gli alimenti eccitanti come “peccaminosi”, così come lo erano i comportamenti sessuali non consoni alle leggi morali. Non si può non ricordare Adamo ed Eva ed il frutto del peccato, la mela.
Non dimentichiamo poi che con l’arrivo dei “barbari” arrivano anche le carni allo spiedo, caratteristiche delle popolazioni nomadi, così come lo era la loro sessualità forte e virile.
Tre culture e tre rapporti diversi con la sessualità,interpretata in chiave virile dai barbari, in chiave edonistica dai romani e peccaminosa dai cristiani.
Legami tra sesso e alimentazione.

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Innegabilmente, questi due bisogni primari sono strettamente correlati fin dalla nostra nascita. Pensiamo alla madre che nutre un bimbo allattandolo; innegabile che oltre al latte fornisce anche una delle prime manifestazioni del suo amore.
È anche vero che se mangiare è obbligatorio non lo è fare sesso. Si tratta di due pulsioni differenti perché nel mangiare ci può essere sicuramente il piacere ma non l’orgasmo e quindi il nostro rapporto con il cibo è diverso da quello che sperimentiamo con il sesso.
In certi casi, addirittura, tra alimentazione e sessualità possono esistere dei veri e propri conflitti.
Per esemplificare possiamo dire che, in acuto, un pasto abbondante, ricco di grassi e proteine, può rallentare la risposta sessuale fisica fino a bloccarla, perché causa una vera e propria dispepsia acuta da sovraccarico alimentare, che “sequestra” molto più sangue a livello intestinale, per la digestione appesantita, sottraendolo al circuito sessuale.
Per non parlare della cefalea, della nausea o dell’alitosi che spesso si accompagnano all’eccesso acuto di cibo, allontanando in quest’ultimo caso anche il/la partner. Effetti ancora più negativi si possono avere con le intolleranze alimentari: queste determinano un vero e proprio stato infiammatorio della mucosa intestinale, con incremento dell’attività di una potente cellula, il mastocita, favorendo la comparsa o il peggiorare della cosiddetta sindrome dell’intestino irritabile (IBS, Irritable Bowel Syndrome).

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Studi recenti indicano che questo disturbo si associa ad aumentato dolore gastrointestinale e pelvico, che si associa, nelle donne, ad aumentato dolore nei rapporti sessuali, e, nei maschi, a più frequenti prostatiti, antisessuali anche per lui: un rapporto tra cibo e infiammazioni intestinali e genitali impensato e non studiato fino a pochi anni fa.
Un terzo aspetto, rilevante, riguarda il ruolo dei cibi conservati: contengono sostanze che aumentano nel cervello gli aminoacidi eccitatori, contribuendo all’irritabilità e all’aggressività, che certamente non facilitano il clima disteso ottimale per un incontro sessuale intimo e gratificante. L’eccesso di alimentazione, se protratto, porta non solo al sovrappeso fino alla franca obesità, con tutti i problemi associati di immagine corporea, con crollo dell’autostima e crescente depressione, potenti nemici del desiderio, ma anche alla cosiddetta “sindrome metabolica” il cui primo segnale d’allarme è dato proprio dall’accumulo di grasso a livello addominale (la “pancia”).
Ad essa si associano un maggior rischio di diabete, di ipercolesterolemia, con zolle di grassi che si depositano lungo le pareti vascolari ostruendole, con microangiopatia e neuropatia diabetica: responsabili del deficit di erezione, nell’uomo, e di difficoltà di lubrificazione, nella donna, cui conseguono difficoltà orgasmiche e caduta ulteriore del desiderio. I problemi sono aggravati se all’abuso alimentare si associa l’eccesso cronico di alcolici.

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Ma per poter sopravvivere, almeno come specie, abbiamo bisogno sia del cibo che del sesso, e d’altra parte è innegabile che sensualità e piacere si trovino in entrambi e che la soddisfazione dopo tutte e due queste attività dimostra che esse agiscono sia nella pancia che nel cervello. Entrambe sono dotate, anche se in modo diverso, di una ritmicità, ed entrambe entrano a far parte della sfera sociale.
Piacere ed abbuffata.
Nel rapporto con il cibo si ritrovano sia appetito che fame, sia desiderio che bisogno e spesso si riscontra una differenza tra l’ingordigia ed il comune piacere del cibo. Ma anche nel sesso a volte accade qualcosa di simile. Si può avere confusione tra l’abbuffata di sesso ed un erotismo fatto di piccoli assaggi che portano ad un piacere raffinato e intenso. Si tratta di un invisibile filo rosso, fatto magari da trasgressioni, che accomuna eros e cibo.
In alcuni casi il cibo viene usato al posto del sesso con una forma di compensazione dovuta a vuoti affettivi o, al contrario, il sesso al posto del cibo come sostituto di frustrazioni.
I disturbi dell’alimentazione. Sesso e cibo.
Nei disturbi dell’alimentazione come Anoressia, Bulimia e Binge eating, emerge spesso chiaramente la relazione tra sesso e cibo dove si evidenzia come la distorta relazione con il cibo sia spessissimo legata a distorsioni del rapporto con il sesso.
Nell’Anoressia si verifica una perdita del desiderio e disturbi dell’identità che sono i sintomi nei casi più gravi.
Uno studio di Pinheiro e collaboratori, pubblicato sull’International Journal of Eating Disorders (2009), dimostra che le disfunzioni sessuali sono presenti in ben il 75% delle donne con Anoressia nervosa e nel 39% di quelle affette da bulimia nervosa. Oltre a questo si legge che il desiderio sessuale crolla nel 66,9% di queste donne, mentre l’ansia sessuale è presente nel 59,2% delle donne con questi disturbi del comportamento alimentare (contro l’11% delle donne con un appetito normale). Parliamo prevalentemente di donne dato che i Disturbi del Comportamento Alimentare, in particolare l’anoressia sono prevalentemente femminili.
Interessante notare come, dal punto di vista fisiologico, sia il sesso che il cibo vengono regolati dall’ipotalamo e rispondono agli stimoli degli stessi neurotrasmettitori come serotonina, dopamina e noradrenalina.
Da un punto di vista psicofisiologico, il legame tra sesso e cibo è legato a fonti di piacere e di gratificazione per la persona. Nell’Anoressia scompaiono le gratificazioni sia per quel che riguarda il sesso che il cibo.
Nella Bulimia l’abbuffarsi con il cibo è una risposta compulsiva, che la persona non riesce a controllare, per poter calmare un’Ansia angosciante.
Anoressia e Bulimia sono anche dei veri e propri disturbi della sessualità anche se spesso non sono diagnosticati come tali e, quindi, non vengono presi in considerazione. È comunque innegabile che queste patologie debbano essere affrontate con un approccio multidisciplinare.
L’immagine del corpo, infatti, ha un impatto importante sulla libido e, quando non viene vissuta bene come avviene in questi disturbi, aumenta l’Ansia che porta ad abbattere il desiderio.
Il BED, Binge Eating Disorder, è un disturbo alimentare fondato sulla mancanza di controllo degli impulsi con conseguenti abbuffate senza vomito o senza lassativi. Una frequente conseguenza è quindi obesità o sovrappeso. Di solito questi soggetti sono disinteressati al sesso ed al piacere della sessualità.
In realtà, pensandoci un attimo, la sessualità ha bisogno di un coinvolgimento verso l’altro e all’attenzione verso il proprio e l’altrui piacere e finisce quindi in contrasto con le restrizioni e l’ansia che sono il una base dei disturbi alimentari.
I cibi afrodisiaci.
Quasi inevitabilmente parlare di cibo e sesso conduce a parlare dei cibi afrodisiaci e di tutte quelle sostanze che potrebbero essere stimolanti e, quindi, favorenti l’erotismo e il desiderio sessuale. Il concetto di cibi afrodisiaci (sessualmente eccitanti) pare derivare dalle “afrodisie”, cioè dalle orge sacre in onore di Afrodite, la bellissima dea dell’amore, uscita nuda dalla schiuma del mare.
In realtà abbondano i miti sui cibi afrodisiaci ma molto spesso si tratta, appunto di miti. Ovidio nell’ “Ars amandi” e “ Remedia amoris” cita le virtù afrodisiache del vino, anche se oggi sappiamo che gli alcolici hanno un effetto bifasico e dopo una iniziale attivazione si ha poco dopo un effetto depressivo. Nella Bibbia, invece, si parla dei poteri della radice della mandragora. Molto spesso sono stati considerati come afrodisiaci cibi in base al loro aspetto fallico come carote, cetrioli, banane, asparagi, zucchine o somiglianti all’organo femminile le ostriche ed altri frutti di mare. In quanto a simbolismo, poi, venivano considerati come afrodisiaci cibi quali i testicoli e il pene del toro o della tigre o del gallo, ma anche altri non facilmente reperibili come i testicoli del cigno o le pinne di pescecane o il corno del rinoceronte.
Non dimentichiamo poi l’androstenolo, un feromone presente in uomini e donne ed anche in altri mammiferi è presente nel tartufo. A quanto pare è stato usato per un esperimento in cui venne spruzzato in una stanza dove alcune donne guardavano foto di uomini. Dopo la diffusione del feromone, gli uomini delle foto sarebbero visti come più attraenti anche se, per la precisione, non tutti gli esperimenti confermano questi dati.
In realtà hanno un effetto sicuramente afrodisiaco ormoni come il testosterone, l’FHS o il LH e i releasing factors, che però non possono essere usati come un qualsiasi integratore, ma dati solo a chi ne ha una carenza, altrimenti possono portare a risultati nocivi. In effetti il testosterone è un ormone che viene prodotto dal nostro corpo a partire dagli alimenti di cui ci nutriamo, anche se non esistono cibi che contengono testosterone.
La produzione di testosterone è facilitata da cibi sani e naturali poveri di calorie ma ricchi in vitamine e antiossidanti, come l’ Olio Extravergine di olive, i cui acidi grassi monoinsaturi sono ottimi per il Sistema Endocrino maschile. Ricordiamo poi Aglio e Cipolla, chiamati il viagra dei poveri, perché stimolano la circolazione.
Le uova, almeno quelle prodotte da galline allo stato libero, sono una buona fonte proteica e di vitamine. Molti funghi aiutano a prevenire la produzione di un enzima chiamato “aromatasi”, in grado di convertire gli ormoni androgeni in estrogeni. Mangiando più funghi si può ridurre questo processo di conversione e abbassare i livelli di estrogeni nel corpo.
Prezzemolo, rosmarino, sedano e salvia sono stimolanti femminili perché contengono una sostanza simile agli estrogeni. Lo Zenzero è utile per la prostata ed il peperoncino è un ottimo vasodilatatore per l’area genitale. I cibi che fanno ridurre il testosterone sono quelli che contengono estrogeni come la birra, la soia, il latte.
L’unico estratto vegetale che sembra dia un effetto afrodisiaco è la Yohimbina, un alcaloide tratto da un albero africano che provoca vasodilatazione nella zona genitale. Ovviamente l’energia sessuale richiede la giusta dose di glucidi che, pur essendo zuccheri, sono comunque necessari al funzionamento del sistema nervoso centrale.
I lipidi anche sono essenziali e molto interessanti sono quelli della serie Omega 3. Ovviamente non possono mancare le proteine. Ricordiamo a questo proposito la tirosina, utile aminoacido presente anche nelle pesche e nell’ananas ed anche l’arginina, presente nella frutta secca.
Importante nell’uomo è lo Zinco, fondamentale per la prostata e rinvenibile ad esempio nelle ostriche. Dobbiamo, però, capire che gli alimenti eccitanti non si basano solo sulle sostanze contenute in quanto è importante anche il contesto attraverso il quale vengono dati e l’affettività che è il migliore afrodisiaco per passione e sessualità.
Possiamo sintetizzare citando il filosofo Seneca che nel II secolo dopo Cristo affermava :
”Vi offrirò un filtro senza pozioni, senza erbe, senza alcuna magia o stregoneria:
se desiderate essere amati, amate”.
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