Colesterolo e Zona
Chi non ha sentito parlare male del Colesterolo colpevole di molti danni alla salute ed in particolare al sistema cardiocircolatorio? Ma probabilmente, si comincia a pensare, c’è stata una sovrastima del rischio ad esso associato per quanto riguarda lo sviluppo di malattie cardiache.
Secondo il dottor Jonny Bowden, autore del volume The Great Cholesterol Myth (Il Grande mito del Colesterolo) ridurre il Colesterolo non previene necessariamente le malattie cardiache e gli stessi alti livelli di Colesterolo non sono un buon indicatore di malattia cardiaca.
Lo stesso autore ricorda come il 50% dei pazienti ricoverati negli ospedali USA per malattie cardiovascolari abbia livelli di Colesterolo nella norma e chi invece presenta alti livelli di Colesterolo non è necessariamente soggetto a rischi cardiovascolari.
Forse una colpa del Colesterolo è invece quella di aver messo in ombra altri fattori di rischio per la salute di cuore e arterie, come l’infiammazione organica, il danno ossidativo, lo stress e l’abuso dello zucchero. Il vero nemico parrebbe essere piuttosto l’ossidazione, come sostiene il Dottor Fred Kummerow, professore di Scienze Biologiche comparate presso l’Università dell’Illinois, che dopo oltre 6 anni di ricerca sui fattori dietetici che contribuiscono alle malattie cardiache, sostiene che i veri nemici della salute di cuore e arterie sono i grassi trans (presenti nel cibo spazzatura) e gli ossisteroli, sostanze prodotte dell’ossidazione del Colesterolo.
Sembrerebbe addirittura che il Colesterolo in sé sia addirittura benefico per il cuore mentre ciò che mette a rischio la salute del sistema cardiaco è la sua ossidazione, intesa come processo di degradazione derivato dall’assunzione di grassi trans e fumo.
Ci dice il dr Kummerow, ultracentenario ed ancora attivo oppositore dei grassi trans:
“I lipidi ossidati contribuiscono alle malattie cardiache aumentando la deposizione di calcio sulla parete arteriosa e interrompendo il flusso di sangue: un importante contributo a un attacco cardiaco e alla morte improvvisa”.
Grazie a Kummerow e colleghi, infatti, si è scoperto che il Colesterolo LDL ossidato aumenta la sintesi di un agente di coagulazione chiamato Trombossano A2, che a sua volta causa aggregazione piastrinica e vasocostrizione. In pratica possiamo dire che gli ossisteroli aumentano la calcificazione delle arterie e promuovono la sintesi di questo fattore di coagulazione mentre i grassi trans e il fumo di sigaretta interferiscono con la produzione di Prostaciclina, composto che invece dovrebbe aiutarci a fluidificare il sangue.
Ma allora uova, crostacei, molluschi, frattaglie sono davvero i principali responsabili del colesterolo in circolo? Un articolo comparso sul British Journal of Nutrition che esamina e riassume i risultati di diversi studi precedenti giunge alla conclusione che l’associazione fra Colesterolo alimentare e rischio cardiovascolare è minima, tranne che per chi soffre di diabete.
La Società Italiana per lo Studio dell’Arteriosclerosi ci ricorda come il Colesterolo in circolo nel sangue dipenda solo in parte da quello assorbito a livello intestinale e in maggior misura da quello che lo stesso organismo produce ed anche che sia l’assorbimento sia la sintesi di Colesterolo variano sensibilmente tra persone diverse, sulla base del profilo genetico. Alcuni assorbono solo il 20% del Colesterolo introdotto con gli alimenti, altri arrivano a quota 80%, per una media del 50% circa.
Il ruolo svolto dall’alimentazione è quindi ridimensionato e il contenuto di Colesterolo di un cibo non risulta più l’unico criterio di valutazione.
Dobbiamo piuttosto fare attenzione alla presenza di acidi grassi saturi e trans, che come già detto, aumentano il livello di Colesterolo nel sangue molto più del Colesterolo contenuto direttamente negli alimenti.
Altri fattori responsabili dei problemi cardiocircolatori sono quindi: l’Infiammazione, il Fibrinogeno ( essenziale nella coagulazione del sangue se nella giusta dose,) i Trigliceridi, l’Omocisteina, il grasso addominale, il rapporto trigliceridi/HDL, alti livelli della Glicemia. Tutti fattori legati all’alimentazione, più del Colesterolo.
Resta quindi confermato il fatto che se davvero si vuole ridurre al minimo il rischio cardiovascolare e l’eventuale squilibrio del Colesterolo, la prima e più immediata strategia consiste nell’adozione di una dieta bilanciata nei nutrienti come la dieta Zona (dieta tra l’altro antinfiammatoria), accompagnata da attività fisica ed eventuale integrazione di acidi grassi Omega 3 se non si consuma abbastanza pesce.
Infine non scordiamo di leggere bene le etichette, prestando particolare attenzione alla presenza di grassi idrogenati (che contengono acidi grassi trans) particolarmente diffusi in prodotti da forno, gelati e snack.
Come è organizzata la Dieta Zona personalizzata che riceverà