Cosa è davvero lo Stress. Prima parte.

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Dott. Gabriele Buracchi

Dott. Gabriele Buracchi

Dottore Nutrizionista, Biologo, Psicologo

Ma che cosa è davvero lo Stress?

Cosa è davvero lo StressIl termine Stress si rifà a una nozione fisica e denota la forza che, agendo su un organismo, ne modifica le caratteristiche.

Già nel 1628, nel trattato: Exercitatio anatomica de motu cordis et sanguinis in animalibus, William Harvey scriveva: “Qualsiasi sollecitazione della mente sperimentata come dolore o piacere, come attesa o paura, è causa di squilibrio psicosomatico la cui influenza si estende al cuore”.

Charles Darwin, nel suo libro: L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali, parlava delle manifestazioni somatiche degli stati emotivi come: sudorazione, tachicardia, erezione dei peli, dilatazione pupillare.

Il fisiologo Walter Cannon
Il fisiologo Walter Cannon

Ma a parte questi precedenti storici, l’antesignano dello studio dello Stress, che ancora non si chiamava così, fu Walter Cannon fisiologo americano della Harvard Medical School agli inizi del secolo scorso (1914, 1922, 1929, 1931). Probabilmente non è un caso che lo stesso Cannon fu anche precursore degli studi su fame e sazietà, vista l’importanza che lo Stress può avere sulla nostra alimentazione.

selye
Il dr. Hans Seyle

Cannon descrisse all’ inizio del xx secolo la risposta “Fight or Fly” (Lotta o Fuga). in sintesi si tratta di una valutazione rapida e “primitiva” di una minaccia nei confronti dell’organismo, che ha come immediata conseguenza l’attivazione del Sistema Nervoso Autonomo (SNA), che a sua volta innesca un comportamento atto a fronteggiare la situazione con la fuga o un comportamento atto a far fronte al pericolo. lo stesso autore introdusse il termine “omeostasi” per designare l’organizzazione delle risposte automatiche volte a mantenere la stabilità dinamica dell’organismo.

Ma per capire cosa è davvero lo Stress dobbiamo arrivare al vero padre degli studi sullo Stress, cioè al dr. Hans Selye, nato a Vienna nel 1907 e successivamente trasferitosi a lavorare in Canada. Il suo primo lavoro sullo stress risale al 1936.

Cercheremo di sintetizzare questi studi, peraltro complessi e proseguiti per molti decenni dallo stesso Selye e da un numero sempre crescente di studiosi. Selye, proprio per questo, può essere considerato uno dei padri della Psiconeuroendocrinoimmunologia.

E’ bene ricordare che il termine di Stress fu originariamente mutuato dall’ ingegneria, dove si riferisce all’azione di forze fisiche su strutture meccaniche. Selye descrisse una vera e propria sindrome che denominò Sindrome Generale di Adattamento (GAS), reazione biologica dell’organismo ad uno sforzo fisico intenso e prolungato, articolata in tre fasi :

ALLARME
ALLARME 

Prima fase detta: ALLARME

Si tratta di uno sforzo improvviso (fisico ma anche psichico) che attiva il Sistema Nervoso Autonomo e precisamente la componente del Simpatico (asse ipotalamo, ipofisi, surrene).

resistenza
RESISTENZA

L’organismo si allerta e si attiva per fronteggiarlo.

 

Seconda fase detta: RESISTENZA

Se lo sforzo che ha causato l’ Allarme prosegue nel tempo, l’organismo cerca di adattarsi, ma questo porta alla formazione di ulcere gastrointestinali ed all’ ingrossamento delle ghiandole surrenali.

ESAURIMENTO
ESAURIMENTO

Terza fase detta: ESAURIMENTO

A seguito dei danni fisici sopradetti, l’organismo muore o soffre di danni irreversibili.

Dall’evoluzione delle fasi della Sindrome Generale di Adattamento risulta evidente come lo Stress  e’ alla base di numerosi disturbi psicofisiologici della salute. Naturalmente lo Stress e’ causato non solo da sforzi fisici intensi e da fattori avversi come il freddo, il caldo, la fame o gli eccessi alimentari,  ma anche da fattori psicosociali, tratti di personalità, aspettative proprie ed altrui, acuta competitivitàincapacità a fronteggiare piccoli e grandi problemi della vita quotidiana, ma anche da abitudini, stili di vita, credenze.

In ambito fisiologico, con il termine Stress si intendono sia le situazioni “stressanti” sia la risposta individuale ad esse, vale a dire il modo diverso con cui ognuno di noi reagisce di fronte a situazioni simili e’ infatti abbastanza comprensibile per chiunque come, di fronte ad un improvviso motivo di allarme o di preoccupazione, alcuni riescano a non essere particolarmente preoccupati, mentre altri possano, a seconda dei casi, precipitare in un profondo stato di ansia e disperazione, oppure possano essere colti da attacchi di rabbia.

fight or fly
Reazione di attacco o fuga (fight or fly)

Per evitare ambiguità e capire cosa è davvero lo Stress, utilizzeremo per le situazioni “stressanti” il termine di stressors e per le loro conseguenze parleremo di risposte da stress. Le emozioni negative determinano delle risposte fisiologiche che servono a prepararci ad affrontare pericoli, avversità e nemici, quindi a combattere o a sfuggire a situazioni pericolose.

Cannon usò per queste reazioni la definizione di reazione di attacco o fuga (fight or fly). In questo caso, quando la situazione pericolosa è superata, le condizioni fisiologiche tornano alla normalità, con un passaggio alla fase di riposo e digestione (rest and digest).

Le risposte fisiologiche attivate dagli stressors non esercitano effetti negativi sulla salute, se sono di breve durata. A volte però gli stressors sono continui, determinando una risposta da stress costante. E’ facile intuire che, se questa risposta dura sufficientemente a lungo, costituirà un fattore importante nello sviluppo di patologie cardiovascolari ed anche di altro tipo, come evidenziato da Selye con la Sindrome Generale di Adattamento. Le situazioni minacciose (gli stressors), infatti, conducono ad un aumento dell’attività fisica (la lotta o la fuga, appunto), e questo è reso possibile dalle risposte del SNA simpatico e dalle risposte del sistema endocrino.

In effetti è proprio il SNA che attiva le ghiandole surrenali, facendo loro produrre adrenalina e noradrenalina, ma anche ormoni steroidei. L’adrenalina e la noradrenalina agiscono sul metabolismo del glucosio, mettendo così a disposizione le riserve di questo immagazzinate nel tessuto muscolare, per produrre l’energia necessaria a sopportare uno sforzo prolungato. contemporaneamente si ha un aumento dell’ irrorazione sanguigna dei muscoli, cosa resa possibile da una accelerazione del battito cardiaco, da un aumento della pressione e da una accelerazione del ritmo respiratorio (dopo un spavento, infatti, ci ritroviamo ad avere un respiro più veloce ed il cuore accelerato).

E’ facile intuire che, se questa risposta dura sufficientemente a lungo, costituirà un fattore importante nello sviluppo di patologie cardiovascolari. La noradrenalina viene prodotta anche nel cervello, dove svolge il ruolo di neurotrasmettitore; è accertato che alcuni comportamenti ed alcune risposte fisiologiche causate da stimoli avversivi sono mediate da neuroni che usano la noradrenalina come neurotrasmettitore (neuroni noradrenergici). Neuroni adrenergici che si portano dal tronco dell’encefalo al proecefalo paiono essere i responsabili dell’aumento della pressione sanguigna a seguito di situazioni stressanti.

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