Depressione. Cosa è davvero

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Dott. Gabriele Buracchi

Dott. Gabriele Buracchi

Dottore Nutrizionista, Biologo, Psicologo

Depressione. Cosa è davvero

 

depressioneSe vogliamo descrivere la depressione, aldilà delle classificazioni cliniche, possiamo dire che è uno stato emotivo, un umore, caratterizzato da tristezza ed apprensione, dalla sensazione che nulla ha realmente valore, spesso da sensi di colpa, dalla tendenza ad isolarsi dagli altri, da perdita di sonno o, altre volte, da desiderio di dormire più del necessario, da calo dell’appetito o da appetito eccessivo, da riduzione o scomparsa del desiderio sessuale e dalla perdita di interesse e piacere verso le attività che in precedenza si era soliti svolgere con piacere.

Solitamente, per le persone depresse, concentrare l’attenzione su cose comuni finisce con l’essere uno sforzo estenuante ed è difficile anche ricordare cose lette o sentite poco prima. Anche affrontare una conversazione finisce con il costituire una fatica.

depressioneNe soffrono circa 15 persone su 100. Si calcola che su 6 neonati, almeno uno soffrirà di depressione durante la sua vita.

Il disturbo depressivo può colpire chiunque a qualunque età, ma è più frequente tra i 25 e i 44 anni di età ed è due volte più comune nelle donne adolescenti e adulte, mentre le bambine e i bambini sembrano soffrirne in egual misura.

25 persone su 100 che soffrono di un disturbo organico, come il diabete, la cardiopatia, l’HIV, l’invalidità corporea fino ad arrivare ai casi di malattie terminali, si ammalano anche di depressione.

Purtroppo la depressione può portare ad un aggravamento ulteriore, dato che quando si è depressi si ha difficoltà a collaborare nella cura, perché ci si sente affaticati, sfiduciati, impotenti e si ha una scarsa fiducia di migliorare.

Inoltre, la depressione può complicare la cura anche per le conseguenze negative che può avere sul sistema immunitario e sulla qualità di vita già compromessa dalla malattia medica.

depressione2Ma i depressi sono tutti uguali? Certamente no, dato che tutte le persone sono diverse e le manifestazioni saranno diverse.

E’ comunque possibile distinguere alcuni tipi diversi di disturbi che rientrano all’interno di quella che viene chiamata Depressione.

Le due classificazioni principali sono :

DISTURBO DEPRESSIVO MAGGIORE o UNIPOLARE

E’ caratterizzato per almeno due settimane da una serie di sintomi come umore depresso per la maggior parte della giornata, quasi ogni giorno, perdita di interesse e di piacere nello svolgimento delle attività abituali, disturbi del sonno, alterazione del livello di attività che può consistere o in un vero e proprio rallentamento fino alla letargia oppure da una eccessiva agitazione.

Da un punto di vista dell’alimentazione si può avere tanto una diminuzione dell’appetito con dimagrimento o appetito eccessivo con aumento di peso. Si ha grande stanchezza e mancanza di energia con una concezione negativa di sè, autobiasimo, ed autoriprovazione.

DISTURBO DEPRESSIVO BIPOLARE

depressioneI disturbi dello “spettro bipolare”, ovvero i quadri clinici un tempo indicati col termine generico di “psicosi maniaco-depressiva”, consistono in sindromi di interesse psichiatrico sostanzialmente caratterizzate da un’alternanza fra le due condizioni contrastanti dell’attività psichica, il suo eccitamento (donde la cosiddetta mania) e al rovescio la sua inibizione, ovvero la “depressione”, unita a disturbi del pensiero tipici delle psicosi.

Questa disregolazione funzionale si traduce nello sviluppo di alterazioni dell’equilibrio timico (psicopatologia dell’umore), dei processi ideativi (alterazioni della forma e del contenuto del pensiero), della motricità e dell’iniziativa comportamentale, nonché in manifestazioni neurovegetative (anomalie dei livelli di energia, dell’appetito, della libido, del ciclo-ritmo sonno-veglia).

Esiste anche un DISTURBO DEPRESSIVO STAGIONALE di cui parliamo in una apposita pagina.

Il fatto interessante risultate da diversi studi è che anche l’alimentazione può avere un importante ruolo della terapia. Risulta infatti che alti livelli di Omega-3 come si possono trovare nel Pesce azzurro o nelle Mandorle, per fare alcuni esempi, possono essere utili e migliorare i livelli della depressione. L’uso di alimenti ricchi di Omega-3 è stato da sempre altamente consigliato dalla Dieta Zona.

Da non dimenticare come altri studi dimostrino che anche l’attività fisica e le tecniche di rilassamento e meditazione, parti integranti della Dieta Zona, incidano positivamente sul disturbo depressivo.

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Proteine vegetali e mortalitàBibliografia

Osher Y., Belmaker R.H.,( 2009). Omega-3 fatty acids in depression: a review of three studies. CNS Neurosci Ther. Summer;15(2):128-33.

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