Dieta Zona e Cervello.

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Dott. Gabriele Buracchi

Dott. Gabriele Buracchi

Dottore Nutrizionista, Biologo, Psicologo

Dieta Zona e Cervello. Il perché di un binomio

 

Il Pesce fa bene al cervello.

 

Dieta Zona e Cervello.
                                         Acciughe

Questa espressione molto nota e molto antica, forse di oltre 2000 anni, ci giunge dall’antica Cina, ma fu ripresa nel XIX secolo da alcuni scienziati tedeschi i quali affermarono, anche se erroneamente, che era il Fosforo, contenuto in grande quantità nel Pesce, a rendere più efficienti le strutture del cervello. Ma nonostante l’errore nel determinare l’elemento responsabile, tanto gli antichi Cinesi quanto i più moderni Tedeschi avevano ragione nel dire che il Pesce fa bene al cervello, anche se l’importanza del Pesce è soprattutto dovuta ai particolari Acidi Grassi che contiene in grande quantità.
Dobbiamo precisare che gli Acidi Grassi sono componenti essenziali della struttura di tutti i Grassi che introduciamo con gli alimenti.
Si dividono in Acidi Grassi saturi, monoinsaturi e polinsaturi a seconda dell’assenza o della presenza di uno o più doppi legami nella catena di atomi di carbonio che li costituiscono.

Quelli saturi sono contenuti principalmente nei Grassi di origine animale. Li troviamo nelle carni, nello strutto, nel latte, nel burro e nei formaggi, tutti alimenti da limitare proprio perché contengono troppi grassi saturi e, quindi, sono dannosi per la nostra salute.

Gli acidi grassi monoinsaturi si trovano soprattutto nell’olio d’oliva (acido oleico), che esercita una serie di benefici effetti sulla salute dell’uomo proprio in virtù di questa presenza. Non a caso l’olio d’oliva è il condimento principe della dieta Zona Mediterranea.
Concentriamoci ora sugli Acidi Grassi polinsaturi, detti anche Acidi Grassi essenziali, perché il nostro organismo non è capace di sintetizzarli ma li deve assumere con gli alimenti.
Gli Acidi grassi polinsaturi si distinguono, in base alla struttura chimica, in due famiglie distinte che prendono il nome di Omega-6 e Omega-3.

Con la nostra alimentazione abituale inseriamo a sufficienza o probabilmente in eccesso, gli Acidi Grassi Omega-6 attraverso i cereali, i legumi, le verdure, le carni bianche e gli oli di semi vegetali. Purtroppo, specialmente con le trasformazioni del modo di mangiare avvenute nel secondo dopoguerra, non altrettanto può dirsi per gli Acidi Grassi Omega-3, che possono risultare scarsi nella nostra dieta. In effetti essi sono contenuti quasi esclusivamente nel Pesce, nell’olio di lino e nell’olio di canapa, nelle mandorle.

alghe Schizochytrium sp.
Alghe Schizochytrium sp. alla base di integratori di DHA, adatti anche per Vegani

Il DHA (uno dei due Omega-3 più importanti per noi) è anche prodotto commercialmente da microalghe della specie Crypthecodinium cohnii che è un microrganismo appartenente al Fitoplancton del genere Schizochytrium. Logicamente il DHA  prodotto utilizzando queste microalghe è di origine vegetale e quindi può essere assunto tranquillamente anche da chi segue una dieta Vegana.
Gli Omega-3 li possiamo trovare inoltre, anche se in piccola quantità, nella selvaggina che si alimenta di bacche e di piante selvatiche o comunque anche in animali domestici allevati allo stato brado, ma ben difficilmente rintracciabili in commercio.

Gli Acidi Grassi Omega-3 sono indispensabili per lo sviluppo delle strutture del cervello e per il loro mantenimento in salute. Il latte materno, se la madre si nutre in maniera adeguata, è ricco di Acidi Grassi polinsaturi e in particolare di Omega-3, proprio perché il bambino alla nascita ne ha bisogno per completare lo sviluppo del cervello. Si tratta in particolare dell’ Acido Docosaesaenoico (DHA).

Inoltre gli Omega-3 partecipano al rallentamento dei processi infiammatori degenerativi, stabilizzando le membrane cellulari, in particolare quelle delle cellule cerebrali che non sono capaci di moltiplicarsi e di rinnovarsi e che quindi hanno bisogno di maggiore aiuto per vivere a lungo.
La stabilizzazione delle membrane citoplasmatiche delle cellule cerebrali da parte degli Omega-3 le protegge dall’invecchiamento. Questo è molto importante perché le cellule cerebrali, a differenza di quelle ossee o muscolari, solo per fare degli esempi, non possono moltiplicarsi. Mantenerle vive più a lungo vuol dire fare invecchiare il cervello più lentamente.fishies_thumb

Forse questo non era molto importante quando l’aspettativa media di vita era molto più bassa di adesso, ma in un mondo dove la durata della vita si allunga è importante che gli anziani mantengano efficienti il più a lungo possibile le loro funzioni mentali.

L’esempio più significativo è quello del DHA  che è presente in elevata concentrazione (30-50%) nelle membrane dei segmenti esterni dei bastoncelli della retina dove regola le funzioni della Rodopsina, il foto pigmento proteico deputato alla visione anche in bassa luminosità. Il DHA è presente anche a livello cerebrale negli aminofosfolipidi delle membrane cellulari dei neuroni, nelle membrane plasmatiche dei sinaptosomi e delle vescicole sinaptiche, dove svolge un ruolo preferenziale nella mediazione delle attività biochimiche che consentono la neurotrasmissione.

Le cellule gliali provvedono alla sintesi di DHA che viene rilasciato nello spazio extra-cellulare e quindi accumulato nelle cellule neuronali. Qualsiasi processo che pregiudichi la capacità delle cellule gliali di sintetizzare il DHA può compromettere la struttura e la funzione delle cellule nervose.
Il DHA è il principale componente del cervello, tanto che nelle membrane nervose e sinaptosomali plasmatiche rappresenta in media un 35% della porzione di Acidi Grassi totale. Con l’invecchiamento si assiste al calo di DHA  che si associa a perdite di funzionalità cerebrale. Dobbiamo ricordare come il morbo di Alzheimer mostra livelli bassissimi di DHA; inoltre nel caso di carenza di DHA e ripetuti stress, la perdita di efficienza e di plasticità sinaptica si associa a perdite di memoria e di efficienza intellettiva.

Un aiuto fondamentale ci viene proprio dall’alimentazione in Zona.

Le cellule cerebrali consumano molto ossigeno, pur costituendo solo il 3% del peso corporeo. Per la grande mole di lavoro che svolgono hanno bisogno del 20% della quantità totale dell’energia necessaria al nostro organismo.

sgombri
                                       Sgombri

Questo ci fa capire che necessitano inoltre anche di un continuo apporto di sostanze nutritive perché non sono capaci di immagazzinarle come fanno gli altri organi. È quindi fondamentale mantenere in perfette condizioni anche le arterie che irrorano il cervello per conservare sane e ben funzionanti le cellule cerebrali.

Gli Acidi Grassi Omega-3 sono indispensabili anche per la salute delle nostre arterie. Uno studio condotto anni or sono dal prestigioso Istituto Mario Negri su oltre 11.000 pazienti ha dimostrato che i supplementi di acidi grassi polinsaturi Omega-3 (1 gr./die) riducevano anche gli ictus cerebrali. Il benefico effetto era dovuto al fatto che gli Omega-3 possiedono un ampio spettro di attività antiaterosclerotiche e antitrombotiche. Riducono la produzione di Proteina C-reattiva e l’attivazione delle piastrine, aumentano la stabilità della placca aterosclerotica e migliorano la funzione endoteliale.
Tutto questo dimostra l’importanza del Pesce, sicuramente la più grande fonte di Omega-3, nella dieta Zona per il cervello. Se non si è Vegani, nel qual caso si ricorrerà alle altre fonti di Omega-3 come l’olio di lino o di canapa o le mandorle, è sicuramente utile mangiare Pesce quattro o più volte alla settimana. Associare il Pesce a frutta e verdura di stagione è la strategia vincente per proteggere e fare funzionare al meglio le nostre cellule cerebrali. Ormai è sicuramente dimostrata l’importanza di utilizzare giornalmente cinque porzioni tra frutta e verdura, come specificato anche nella nostra dieta Zona personalizzata.

Come è organizzata la Dieta Zona personalizzata che riceverà 

segui il video su YOU-TUBE 

Intervista al TG 2 Rai                                  

 

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