La Televisione è oggi la causa principale nello sviluppo di un
Disturbo della Nutrizione
Quali sono le cause di questi disturbi? In campo scientifico si parla generalmente di un’origine “multifattoriale”, ovvero si afferma che questi disturbi hanno molte cause. Questo è senz’altro vero. Sempre in campo scientifico si riconosce, in maniera pressoché unanime, che tra queste molteplici cause possa avere un peso rilevante l’osservazione di modelli irrealistici che hanno come conseguenza una profonda insoddisfazione di sé, specialmente nella giovane età.
Quanto può essere considerato rilevante questo fattore? Dato che le opinioni hanno solo un valore personale, è interessante invece essere aiutati da osservazioni epidemiologiche.
Uno studio pubblicato nel 2002 sul prestigioso British Journal of Psychiatry(1), partendo dalla constatazione di una grande diffusione dei DCA nei paesi industrializzati – diffusione molto maggiore di quella che si ha nei paesi in via di sviluppo – ha ipotizzato che il contesto culturale possa essere una causa importante nell’insorgere di questi disturbi. Dal momento che contesto culturale è termine ampio e quindi troppo generico, dobbiamo domandarci quali possano essere i fattori culturali davvero determinanti. (N.B. nel testo si parla di DCA, cioè Disturbi del Comportamento Alimentare come chiamati nel DSM-4, ora chiamati Disturbi della Nutrizione ed Alimentazione DNA nel DSM-5)
Gli studiosi, supportati dai fondi della Harvard Medical School, hanno avuto la possibilità di studiare due separati campioni di ragazze adolescenti delle Isole Fiji, in due tempi diversi.
I campioni avevano entrambi un’età media di circa 17 anni e provenivano dalla stessa località.
Il primo studio ebbe luogo nel 1995, poche settimane dopo che nelle isole Fiji venne introdotta la televisione, ovvero quando ancora la sua influenza poteva essere considerata nulla, mentre il secondo studio fu compiuto nel 1998, quando erano ormai tre anni che nelle Isole era arrivata la TV.
La ricerca si poneva le seguenti domande:
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Considerando che l’alimentazione nelle Fiji è tradizionalmente abbondante e quindi anche i corpi delle persone sono abbondanti – fatto che da sempre viene considerato positivamente – guardare la TV (che è sempre e dovunque quella occidentale che vediamo anche da noi) stimola l’insorgere dei DCA?
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I sintomi caratteristici dei DCA nelle Fiji sono associati all’insoddisfazione per il proprio corpo come succede in Occidente ?
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L’allontanamento dai valori tradizionali, evidente nel diverso atteggiamento che hanno i giovani rispetto alle persone più anziane verso le diete dimagranti, può essere il punto di passaggio tra il guardare la TV e un DCA?
C’è da dire che dalla metà degli anni ‘90 nelle Isole Fiji era noto un solo caso di Anoressia. Abbiamo già detto che la cultura locale, come in genere la cultura polinesiana(2), è caratterizzata da una alimentazione abbondante e incoraggia un aspetto “rotondo”. È bene aggiungere che la cultura locale è sempre stata attenta verso la perdita di appetito e di peso. Gli sforzi delle persone di rimodellare il corpo tramite la dieta e l’esercizio fisico sono sempre stati socialmente scoraggiati(3,4).
I dati emersi da questo studio dimostrano un aumento significativo dei principali sintomi dei DCA. Solo per fare un esempio, si è passati dallo 0% di casi di vomito autoindotto (su un campione di 63 soggetti) nel 1995, all’11,3% dopo tre anni di televisione (su un campione di 65).
Altro dato interessante è che, mentre nella ricerca del 1995 i dati etnografici(179(2) dimostravano l’inesistenza di comportamenti di dieta finalizzati alla perdita di peso, tre anni più tardi è risultato che il 69% delle ragazze del campione era stato a dieta almeno una volta nei tempi precedenti e che il 62 % lo aveva fatto nel mese precedente lo studio. Il 74 % delle ragazze, inoltre, riferiva di sentirsi “troppo grosse e grasse”, in netto contrasto con la tradizionale attitudine a una certa abbondanza corporea.
Forse più interessante dei freddi numeri è l’Appendice della pubblicazione scientifica, contenente alcuni estratti delle dichiarazioni fatte dalle ragazze:
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“ Quando guardo i personaggi della televisione…loro sono magri e tutti hanno questo aspetto, così anche io voglio diventare come loro, diventare magra….”
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“Voglio essere come Cindy Crawford… voglio essere come lei… Voglio essere più alta e più magra”
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“… dato che gli attori – Beverly Hills 90210- sono di costituzione magra… i miei amici mi dicono che anche loro vorrebbero essere così. Così loro cambiano i loro modi, le loro pettinature… devo lavorare molto su me stessa, devo fare esercizio e devo cambiare le mie abitudini alimentari”
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“ …le attrici e tutte quelle ragazze, specialmente le ragazze europee, mi piacciono davvero, le ammiro proprio, voglio il loro corpo. Voglio la loro taglia…”
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“…vogliamo che i nostri corpi divengano come quelli… – dei teenagers della TV-”
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“…la TV mi insegna cosa devo fare e cosa non devo fare…”
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“ …i miei genitori mi dicono di mangiare di più, ma io non voglio aumentare di peso..”
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“…voglio proprio essere magra perché – gli attori della TV– sono magri”
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“Mi piace Shortland Street – un dramma australiano – a causa dei molti giovani che vi recitano…voglio essere così. Li voglio imitare, il modo in cui vivono, il tipo di cibo che essi mangiano… mi dà l’idea di come risolvere i problemi in questo mondo”
Consultando la letteratura scientifica, tra i fattori che predispongono a un Disturbo del Comportamento Alimentare o Disturbo della Nutrizione, sono sempre presenti la pressione sociale verso la magrezza, in questo caso la pressione dei coetanei attraverso l’imitazione dei modelli visti alla TV, nonché una mitizzazione della magrezza, associata a caratteristiche positive di successo e perfezione(5), caratteristiche attribuite agli attori televisivi.
Tra i fattori precipitanti troviamo l’insoddisfazione e l’insicurezza di sé e del proprio aspetto fisico, un basso livello di autostima che considera il controllo del peso corporeo – ovviamente verso il basso – come presupposto necessario per l’autostima anche negli altri campi, così come l’inizio di una dieta dimagrante(5). Ricordiamo che ben il 69 % delle ragazze oggetto dello studio di cui sopra era stato a dieta almeno una volta in epoca recente.
Comprendere quali siano le conseguenze profonde di questo fenomeno non è semplice, anche considerando che dovremmo trasporre i dati delle isole Fiji alla nostra realtà occidentale.
Per questo continuerò a trattare l’argomento prendendo in considerazione studi che più direttamente riguardano il nostro mondo, per capire se anche da noi la televisione possa avere una influenza sulla diffusione dei DCA.
Un numero amplissimo di ricerche, tanto recenti quanto di più vecchia data, dimostrano come le immagini di donne “ideali”che ci arrivano dalla TV hanno un forte impatto(6,7) sull’immagine del corpo femminile, portando tanto all’insoddisfazione quanto a distorsioni percettive, con conseguenti cadute dell’autostima. Questo fenomeno si verifica anche tra gli uomini, sebbene tale insoddisfazione prenda in loro apparentemente altre forme.
Uno studio(8) che ha analizzato i risultati di altri 25 studi sullo stesso argomento, è giunto alla conclusione che la propria immagine corporea diviene significativamente più negativa dopo aver visto immagini televisive di donne magre, piuttosto che dopo aver visto altre immagini. I risultati di questa indagine confermano la prospettiva socioculturale secondo cui la televisione, promuovendo un ideale femminile più magro, elicita (produce, stimola) insoddisfazione per il proprio corpo. Alle stesse conclusioni giunge uno studio(9) australiano che ha analizzato la relazione tra esposizione alla televisione e insoddisfazione corporea da un lato, e pulsione alla magrezza dall’altro:
“I risultati dello studio dimostrano la spiegazione socioculturale dell’insoddisfazione corporea e dello sviluppo dei Disturbi del Comportamento Alimentare nelle giovani donne”
Ecco cosa ci dicono i ricercatori australiani. Sarebbe utile ascoltarli.
Una alimentazione equilibrata può aiutare a prevenire molti di questi problemi. Visita :
Come è organizzata la Dieta Zona personalizzata che riceverà
4) Becker A.E., Hamburg P.(1996). Culture, media and the eating disorders. Harvard Review of Psychiatry 4.163-167 L
5) Pruneti C., Buracchi G.(2003). La diagnosi multimodale dei disturbi del comportamento alimentare. Basi psicobiologiche e nutrizionali. Edizioni Santa Croce. Parma.
6) Adler N.E., et al. (2000).Relationship of subjective and objective social status with psychological and physiological functioning: preliminary data in healthy white women. Health Psychol. Nov;19(6):586-92
7) Argyle M.(1994).The psychology of social class. Routledge
8) Groesz L.M., LevineM.P., Murnen S.K.(2002). The effect of experimental presentation of thin media images on body satisfaction A meta-analytic review. International Journal of Eating Disorders Volume 31 Issue 1, Pages 1 – 16