La Dieta Mediterranea

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Dott. Gabriele Buracchi

Dott. Gabriele Buracchi

Dottore Nutrizionista, Biologo, Psicologo

La Dieta Mediterranea. Qualche scomoda verità

La Dieta Mediterranea
Il dr. Ancel Keys, il primo a parlare di Dieta Mediterranea

Il termine “Dieta Mediterranea” dovrebbe indicare il tipico modo di mangiare dei paesi che si affacciano sul mar Mediterraneo, sia che si tratti della sponda europea che di quella africana o di quella asiatica.

Anche solo questa confluenza di ben tre continenti ci dovrebbe subito far capire come questo modo di mangiare sia un’entità varia e mutevole, come varie e mutevoli sono le abitudini alimentari sviluppate nei millenni dai popoli che si affacciano su questo mare.

E questo ci dovrebbe anche subito far capire come la pretesa di alcuni Italioti di essere i veri depositari della Dieta Mediterranea sia una vera e propria assurdità.

Il primo studioso che iniziò a parlare di Dieta Mediterranea fu un americano, Ancel Keys, che attribuì questa definizione a una alimentazione povera di grassi saturi, preferendo l’olio di oliva, cereali integrali (e non pane e pasta raffinati come si cerca di far credere oggi e tantomeno zucchero).

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La dieta prevedeva, inoltre, frutta fresca al posto del dolce, abbondanti quantità di verdure di tutti i tipi, legumi e, più raramente, piccole porzioni di pesce o carni preferibilmente bianche. Incredibilmente, per quello che sappiamo o crediamo di sapere oggi, la Dieta Mediterranea alla “Cretese” – prevedeva l’uso di formaggi e uova (per approfondire questo apparente paradosso clicca qui) e il tutto era accompagnato da un bicchiere di vino.

In effetti lo studio effettuato nel dopoguerra sull’alimentazione degli abitanti dell’isola di Creta, con la loro longevità e la scarsità di patologie cardiovascolari, mise in diretta correlazione queste caratteristiche con la povertà di grassi saturi, dato che i grassi, peraltro abbondanti, venivano assunti sotto forma di olio di oliva e sotto forma di Omega 3, sostanza contenuta nel pesce e nella frutta secca.

Paksimadi con pomodoro, Feta, capperi ed altro
Paksimadi, fatto con orzo e segale integrali

Dato il clima e le colture dell’isola, la base dell’alimentazione era costituita dalla frutta e dalle verdure (quindi carboidrati a basso e bassissimo indice glicemico), numerose spezie, e da moderate dosi di pane fatto da fatto con un mix di cereali tipo segale ed orzo  rigorosamente integrali, quindi ricco di fibre che ne abbassano l’indice glicemico, tanto più se mangiato con le verdure.

Un componente essenziale di questa Dieta Mediterranea viene però troppo spesso ignorato. Si tratta dell’attività fisica che la popolazione cretese del dopoguerra, dedita all’agricoltura, all’allevamento e alla pesca, svolgeva abbondantemente. Un’altra dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, del fatto che non basta migliorare l’alimentazione ma è indispensabile modificare il proprio stile di vita. In questo modo torna d’attualità il significato della parola dieta, così come la intendevano gli antichi Greci.

Nel bacino del Mar Mediterraneo, inoltre, cresce un numero veramente incredibile di spezie ed erbe aromatiche che sono ricche di principi attivi. Un fattore che viene spesso ignorato è costituito dalle proprietà extranutrizionali degli alimenti. Basti dire che il valore nutritivo (calorico, proteico) di semplici patate bollite potrebbe crescere del 10% se associate a prezzemolo o ad altre spezie con attività antibiotica, come cipolla o aglio. Questo, tra l’altro, potrebbe anche spiegare come le diete “calcolate” come insufficienti di alcune popolazioni che ancora oggi vivono in modo primitivo, potrebbero invece non esserlo.

Tzatziki, a base di yogurt
Tzatziki, a base di yogurt

Visitando la Grecia, ad esempio, si scopre un alimento molto comune, lo Tzatziki, che può essere usato come salsa o mangiato in quanto tale.

Si tratta di un vero alimento mediterraneo, ben diverso dal piatto di pasta che pubblicità interessate gabellano per Dieta Mediterranea. Lo Tzatziki si può accompagnare al pesce azzurro, tipico alimento mediterraneo, oppure alle carni bianche o essere mangiato da solo.

Una cosa è certa: dal 2010 la Dieta Mediterranea è stata dichiarata patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco. Un bel risultato. Ma allora come è che proprio noi italiani, al centro del Mediterraneo e con l’assurda pretesa di essere i veri depositari della Dieta Mediterranea abbiamo i bambini più grassi d’Europa? Per non parlare degli adulti? Cosa c’è che non va nella Dieta Mediterranea?

A dire il vero non c’è proprio nulla di sbagliato nella Dieta Mediterranea, anzi. Il problema è che l’attuale modo di alimentarsi degli italiani non ha assolutamente nulla a che vedere con la Dieta Mediterranea.

Ne è la negazione assoluta.

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Eppure molte grandi aziende (forse un tantino interessate???) cercano di farci credere che i loro prodotti sono la base della Dieta Mediterranea e la pubblicità – la menzogna assurta a scienza – è uno strumento potente nel cancellare la memoria storica e financo la memoria individuale di quella che era l’alimentazione anteriore al boom economico degli anni ’60.

Prima dell’avvento della pastasciutta o del cornetto col cappuccino a colazione che, sia detto per inciso, non hanno nulla a che vedere con la Dieta Mediterranea, gli italiani, non per scelta ma per necessità, si alimentavano seguendo la vera Dieta Mediterranea, pur con le ovvie differenze tra le varie parti d’Italia.

Bastava solo parlare con le persone che sono vissute prima della seconda guerra mondiale, oggi sempre più rare per questioni anagrafiche, per rendersi conto di come il famoso piatto di spaghetti a pranzo non rientrasse nella loro alimentazione per il semplice fatto che neppure esisteva la pasta confezionata. L’unica pasta che si mangiava era quella fatta in casa, di solito una volta alla settimana, la domenica. Il grosso dell’alimentazione era basata su verdure e legumi e le carni, mai abbondanti per le persone “normali”, erano prevalentemente quelle bianche perché le meno costose.

Per non parlare dell’uso dello zucchero, una specialità riservata alle occasioni particolari perché anche esso troppo costoso.

Basterebbe d’altra parte andare a vedere le varie descrizioni che esistevano già allora sull’alimentazione delle persone per capire che quella che oggi si cerca di far passare per Dieta Mediterranea non ha nulla a che vedere con la vera Dieta Mediterranea sviluppatasi nei millenni lungo il bacino di questo mare.

I paesi che si affacciano sul Mediterraneo La Dieta Mediterranea è diversa da paese a paese
I paesi che si affacciano sul Mediterraneo. In ognuno di essi c’è la Dieta Mediterranea che è diversa da paese a paese

Un semplice sguardo ad una carta geografica ci fa capire che i paesi che si affacciano sul mar Mediterraneo sono moltissimi. Forse che i Greci o i Turchi o gli Spagnoli od i Tunisini o gli Egiziani (per non parlare degli altri) sono meno mediterranei di noi? Forse la loro non è Dieta Mediterranea? Oppure le loro tradizioni gastronomiche sono meno degne di attenzione di quelle italiane?

La caratteristica della Dieta Mediterranea dovrebbe principalmente consistere nell’essere più direttamente legata alle risorse e ai prodotti che il territorio e la tradizione possono offrire. Considerando l’estensione delle coste che si affacciano sul Mar Mediterraneo non è difficile comprendere l’estrema varietà e diversità di queste risorse.

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Oggi, con l’aumento dei commerci internazionali, questo è sempre meno vero ed è molto più improbabile che ci si nutra solo dei prodotti provenienti dal territorio in cui si vive, anche se sta a noi cercare di comprare i cibi che provengano da zone non troppe lontane. Ciò è possibile, ad esempio, comprando prodotti di stagione e non le cosiddette primizie, solitamente provenienti da molto lontano, a volte addirittura da altri continenti.

Non si tratta, sia ben inteso, di una forma di nazionalismo o di xenofobia. Si tratta soltanto della semplice constatazione che la verdura e la frutta (la vera base della Dieta Mediterranea) provenienti da lontano sono state colte molto tempo prima e hanno perso buona parte della loro ricchezza in vitamine.

Si tratta, insomma, di prodotti non solo “più poveri” ma anche più costosi. Questo è tanto più vero per l’uso di prodotti industriali, confezionati ed elaborati. D’altra parte gli studi che pur esistono sulla Dieta Paleolitica, il tipo di alimentazione che esisteva anche nel bacino del Mar Mediterraneo prima dell’avvento dell’agricoltura e dell’allevamento del bestiame, ci confermano proprio questo.

Se consideriamo la Dieta Mediterranea nel senso originario del termine e non nel senso che ha finito con l’assumere dopo il boom economico del secondo dopoguerra, ci rendiamo facilmente conto di come questo nostro importantissimo patrimonio culturale, la Dieta Mediterranea, si avvicini fortemente alla Dieta Zona.

Nel video il dr. Buracchi parla della Dieta Mediterranea

Per approfondire la Dieta Mediterranea:  1) Gli studi sulla Dieta Mediterranea   2) Gli studi sulla Dieta Mediterranea 2 – la cultura    3) La qualità dei cibi fa la differenza

Fondamentale per comprendere l’origine della Dieta Mediterranea è il sito: Seven Countries Study

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