Vivere 40 anni più dei propri contemporanei.
La dieta dei Cavalieri Templari.
Vivere mediamente 40 (quaranta!) anni di più dei propri contemporanei? Impossibile? A quanto pare no, stando ad un interessantissimo (ed affascinante) studio del prof. Francesco Franceschi e della sua equipe del Policlinico Gemelli di Roma, e pubblicato recentemente sulla rivista scientifica Digestive and liver disease Journal.
Grazie a questo studio veniamo così a scoprire come questo succedesse, durante il Medioevo, agli appartenenti all’Ordine dei Cavalieri Templari. Al loro tempo questa eccezionale longevità era attribuita a uno speciale “regalo” divino, ma in realtà, come ci dimostra lo studio, dietro c’erano abitudini alimentari e igieniche codificate in regole da Bernardo di Chiaravalle.
L’igiene, che forse oggi diamo per scontata ma che all’epoca non lo era affatto, era una premessa fondamentale di questa longevità. C’era infatti l’obbligo di lavarsi le mani prima di iniziare a mangiare, la mensa doveva sempre essere in condizioni di pulizia, così come le tovaglie dove venivano posti i cibi da consumare.
Oltre questo c’era l’attenzione per la dieta che faceva ampio ricorso a frutta e verdura, alimenti spesso trascurati nel Medioevo.
Come spiega il prof. Franceschi, la dieta dei Cavalieri Templari li portava a mangiare poca carne (2 volte a settimana), molti legumi (tre piatti a settimana) che invece oggi sono purtroppo poco usati ma sono invece potenti probiotici.
Il pesce era molto frequente nella dieta dei Cavalieri Templari e all’acqua da bere aggiungevano la spremuta di arance per arricchire la carica anti-batterica. Al vino (molto razionato) aggiungevano polpa di Aloe, pianta dotata di azioni antisettiche e fungicide molto utili nei paesi con climi desertici caldi dove i Templari spesso operavano. Oltre al pesce, i Templari usavano i frutti di mare al posto della carne, in questo modo – evidenzia ancora la ricerca – beneficiavano dell’effetto positivo degli acidi grassi Omega-3 sui livelli ematici di colesterolo e trigliceridi, oltre all’effetto antiossidante e antidepressivo dei molluschi. Dobbiamo ricordare che l’aspettativa di vita medievale si aggirava fra i 25 e i 40 anni. L’alimentazione del Medioevo era caratterizzata da grassi e proteine animali, soprattutto fra le classi più agiate, i cui esponenti, non a caso, soffrivano spesso di gotta.
Altre malattie tipiche di chi se lo poteva permettere erano l’obesità, il diabete e i disturbi cardiovascolari in genere. La dieta dei Templari portò 314 Cavalieri Templari, uno dei più noti ordini religiosi cavallereschi cristiani, in molti casi a superare i 70 anni al processo che li vide protagonisti nel 1321.
La spiegazione potrebbe risiedere nell’effetto positivo esercitato sulla flora intestinale da questa alimentazione, più sana rispetto a ciò che si mangiava nel Medioevo. Una fonte naturale di probiotici che ha effetti positivi e protettivi sulla flora gastrointestinale, ci dice il prof. Franceschi.
Purtroppo molti Templari furono uccisi dopo il processo impedendoci quindi di sapere quanti altri anni sarebbero vissuti. Si può quindi concludere, alla luce di questo bello studio, che la dieta e le abitudini di vita possano essere la spiegazione per la straordinaria longevità dei Templari che avevano una dieta per l’epoca estremamente moderna, che precorreva quella che molti secoli dopo possiamo considerare la Zona Mediterranea. Molta frutta e verdura, proteine derivanti in parte da legumi con preferenza del pesce e dei frutti di mare rispetto alla carne.
Un insegnamento che viene da lontano ma estremamente attuale.
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