Il termine Asparago o Asparagio (Asparagus officinalis L.) proviene dal greco aspharagos e dal persiano asparag, ossia germoglio. Il nome può designare sia l’intera pianta che i germogli della pianta, appartenente alla famiglia delle Liliaceae, insieme ai mughetti e ai gigli.
Nella forma selvatica gli Asparagi sono spontanei nella nostra penisola e vengono mangiati sin dai tempi preistorici.
Sono probabilmente originari della Mesopotamia antica e delle zone circostanti i fiumi Tigri ed Eufrate. Sembrerebbe che come pianta spontanea fosse già nota sin dal tempo degli Egizi (4000 a .C), che ne avrebbero diffuso la coltivazione nel bacino del Mediterraneo. Per questo motivo a buon diritto sono un alimento Mediterraneo.
Il primi documenti letterari sono da far risalire al greco Teofrasto che li descrisse nella “Storia delle piante”, che risale a circa 300 anni prima di Cristo, mentre Catone, un secolo più tardi, parlò dell’Asparago sotto un profilo agronomico.
Erano ben noti ai Romani che li coltivavano e ne apprezzavano anche gli innumerevoli aspetti medicinali. Plinio, oltre ad esaltarne le qualità gastronomiche, ne illustrò nel 79 a. C. il metodo di coltivazione nella sua “Naturalis Historia”. In Francia si cominciò a coltivarli a partire dal XV secolo, e poi, nel XVI divennero molto popolari anche in Inghilterra. Successivamente furono introdotti in Nord America.
La parte commestibile è soltanto quella apicale e fin dall’antichità si è ritenuto che possedesse delle benefiche proprietà curative in grado di rigenerare il corpo umano e ridargli nuova linfa.
È una pianta poliennale di lunga durata, costituita da un fusto sotterraneo che si allunga all’inizio dell’estate e tende a portarsi verso la superficie del terreno. Tali fusti, detti Turioni, sono di colore bianco finché non spuntano in superficie, a contatto con la luce diventano dapprima di colore rosa e violaceo, e poi verde più o meno intenso. Il turione rappresenta la parte degli asparagi che può essere mangiata, tenera e carnosa, di sapore dolciastro che ricorda quello dei germogli di bambù.
Dal punto di vista della Zona sono un ottimo alimento. 1 blocchetto di Carboidrati proveniente da Asparagi è di ben 270g.
Sono ricchi di fibra e di vitamine A, Bl, B6, C, Acido folico, amminoacidi, carotenoidi e sali minerali come calcio, fosforo e potassio. 100 g di asparagi contengono quasi un quarto del fabbisogno giornaliero di vitamina C e tre quarti della quota giornaliera di Acido folico necessaria.
Gli Asparagi hanno proprietà depurative e diuretiche,ma sono anche ricchi di acido urico, per cui è sconsigliato il consumo a coloro che soffrono gotta e insufficienza renale. Oltretutto lo stimolo diuretico esercitato dagli asparagi può risultare irritante per i reni, tanto che questo ortaggio è in genere sconsigliato a chi soffre di patologie renali.
Gli Asparagi possiedono un’azione benefica in caso di astenia e di depressione e stimolano l’appetito.
Gli Asparagi contengono Acido aspartico che conferisce all’urina il tipico odore. La comparsa dell’odore di Asparagi nell’urina è associata all’efficienza del sistema renale; il sistema è efficiente se l’odore si sente nella minzione immediatamente successiva all’ingestione di asparagi.
Sicuramente usarli prima di tutto lessati e conditi con olio d’oliva extravergine e limone, oppure crudi, a pezzettini o grattugiati, aggiunti alle insalate è il modo più semplice ed anche il migliore.