Zucchero o Grassi? La grande truffa
Per quelli che, come me, seguono da anni la dieta Zona che sostiene essere gli zuccheri ed in particolare il propriamente detto Zucchero, cioè il Saccarosio, la sostanza davvero pericolosa e da evitare per malattie cardiocircolatorie, Colesterolo alto etc., è una soddisfazione, anche se una soddisfazione triste ed amara.
È ormai ufficiale, pubblicato sul Journal of American Medical Association (JAMA internal medicine).
A partire dagli anni ’50 del secolo scorso, cioè per oltre 60 anni, da quando cominciava a divenire chiaro che lo Zucchero era molto più pericoloso dei Grassi saturi nell’innalzamento del Colesterolo cattivo e nell’insorgere di malattie cardiovascolari, che l’Industria dello Zucchero ha pagato ricerche, scienziati ed Università per dimostrare esattamente il contrario.
Purtroppo il caso di scienziati corrotti, pagati per dimostrare il falso, è sotto gli occhi di tutti anche oggi in epoca di Coronavirus.
Un’opera di corruzione per alterare i risultati delle ricerche scientifiche.
Per oltre 60 anni, quindi, gli studi sul legame tra zucchero e problemi cardiocircolatori sono stati manipolati dalla lobby dei produttori di zucchero. Il tutto alle spalle dei malati.
È quanto emerge, documenti alla mano, grazie ad una serie di documenti scoperti da ricercatori della University of California di San Francisco.
Veniamo così a sapere che per oltre 60 anni gli studi sul possibile legame tra lo zucchero e le malattie cardiache vennero manipolati con i finanziamenti della Sugar Research Foundation. L’organizzazione, infatti, sovvenzionò diversi scienziati affinché assolvessero lo zucchero e mettessero sotto accusa i Grassi saturi come veri colpevoli dell’insorgenza di malattie cardiovascolari.
Come ha spiegato Stanton Glantz, uno dei tre autori del lavoro.
“Sono stati in grado di far deviare la nostra attenzione sullo zucchero per decenni”
Facendo credere anche agli esperti del settore (medici, nutrizionisti) che la dieta dell’americano medio dovesse avere un contenuto in grassi minore, diveniva possibile sostituire le calorie mancanti dalla riduzione dei grassi con lo zucchero.
Nei calcoli dell’industria dello zucchero questo significava aumentare i consumi di zucchero pro capite di circa un terzo.
Un affare colossale in cui l’industria dello zucchero investì all’epoca 600.000 dollari, pari a 5,3 milioni di dollari del 2016, per convincere le persone, ignare che si stava lucrando a spese della loro salute, che :
I più vecchi forse lo ricordano, ma anche in Italia sono state fatte pubblicità simili.

Gli scienziati di Harvard ed i dirigenti dell’industria con i quali hanno collaborato per diffondere queste falsità non sono più vivi.
Uno dei tre, D. Mark Hegsted, divenne addirittura capo del Dipartimento dell’Agricoltura, dove nel 1977 contribuì a pubblicare diverse linee guida sull’alimentazione.
Ma a quanto pare non si tratta di un caso isolato.
Un altro studio comparso l’anno scorso su Plos Medicine, sempre partendo da documenti interni dell’industria americana dello zucchero, dimostrano come quest’ultima, a partire dagli anni ‘70 del secolo scorso, non potendo negare la ben nota influenza dello zucchero sulla Carie dentaria, abbia manipolato le ricerche sulla carie affinché l’attenzione si spostasse dallo zucchero a terapie come lo xilitolo, dentifrici al fluoruro e vaccini.
L’intervento dell’industria riuscì così a impedire che le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Salute includessero il limite delle quantità di zuccheri liberi al 10% delle calorie consumate giornalmente, facendo così apparire una generica indicazione a “limitare il consumo di zuccheri liberi”.