Ragionare con la pancia o il Sistema Nervoso Enterico -2-
Nel modello di pensiero della medicina tradizionale, il sintomo viene considerato “Psicosomatico” quando non sono evidenti lesioni oggettive di tipo organico.
A ben vedere, però, già a partire dagli anni ’30 del secolo scorso, Franz Alexander (medico e psicanalista statunitense) elaborò una propria metapsicologia, per la quale le dinamiche fondamentali del comportamento umano sarebbero l’espressione integrata del rapporto tra organismo biologico, strutture psicologiche e ambiente sociale.
Secondo l’autore, infatti, il Sistema Neuro-Vegetativo, all’interno del quale si integrano soma e aspetti affettivo-relazionali, influenza sia il comportamento individuale sia l’attività dei sistemi enzimatici attraverso reti neuronali periferiche.
La sua capacità, quindi, di regolare contemporaneamente la vita istintivo-affettiva e il metabolismo cellulare dimostra come esso rappresenti il legame tra sfera psichica e somatica così da permettere all’organismo di reagire in maniera unitaria agli stimoli interni ed esterni.
Proprio in questo senso, il SNE quindi ha anche funzioni di protezione verso l’organismo nei cosiddetti comportamenti di lotta o fuga, comportamenti più semplici se si è “leggeri”.
Il SNE ha a sua disposizioni anche modi più “sottili” per proteggere l’organismo. Quando il Sistema Nervoso Centrale invia segnali di allarme, le Mast-cellule presenti nelle pareti dell’ intestino tenue e del colon, secernono istamina ed altre sostanze chimiche che stimolano una risposta di tipo infiammatorio e in questo modo si attraggono cellule immunitarie dal torrente circolatorio, rendendo l’organismo pronto contro traumi che potrebbero immettere in circolazione materiale infetto dal colon.
Purtroppo questo sistema di difesa ha anche il rovescio della medaglia.
Se, infatti, la risposta infiammatoria va fuori controllo, si possono avere disturbi come il “colon irritabile” (che costringe le sue vittime a diarree, costipazioni, gas intestinali) o come la “colite ulcerosa” (MORBO DI CROHN), una malattia infiammatoria cronica che colpisce retto e colon e che porta a diarree, sangue e muco misto a pus nelle feci, dolori addominali crampiformi, astenia, anemia, etc.
Alcuni studi dimostrano che esiste una associazione tra stress ed il “divampare“ dei sintomi mentre lo stress di breve periodo non aggrava i sintomi in maniera significativa, lo stress di lunga durata triplica il tasso di sintomi infiammatori rispetto a pazienti che non riportano sensazioni di stress.
Squilibri del SNE spiegano anche altri disturbi come difficoltà di deglutizione, ulcere e dolori addominali, ma anche alla Sindrome del colon irritabile, disturbo gastrointestinale cronico attribuito ad un “errore di comunicazione” tra intestino e SNA in pazienti che regolarmente sperimentano diarrea, dolore ed altri sintomi subito dopo il pasto, è stata constatata spiccata ipersimpaticotonia con aumentato livello di cortisolo (l’ormone dello stress per eccellenza) dopo mangiato. Purtroppo Ragionare con la pancia può significare anche questo.
Molto interessante è lo studio effettuato su 24 pazienti affetti da colon irritabile con diarrea cronica post-pasto, che sono stati paragonati con pazienti sani e con pazienti affetti da colon irritabile, ma con costipazione. A sinistra i parametri misurati.
Paragonati agli altri 2 gruppi, quindi, i pazienti affetti da diarrea cronica avevano un aumento significativo di cortisolo salivare, a livelli praticamente doppi, subito dopo aver mangiato, ma anche una simpaticotonia più spiccata, come si deduce dalla maggior variabilità nella frequenza cardiaca sempre rispetto ai controlli.
L’attività simpatica, normalmente controbilanciata da quella parasimpatica mediata dal nervo vago, in questi pazienti appare quindi “debole”. La risposta allo stress, caratterizzata dall’iperattività dell’asse ipotalamo-ipofisi-corticosurrene con la risultante ipercortisolemia, è innescata da un feedback anomalo proveniente dal SNE.
Se, quindi, avere un “cervello” specializzato nelle attività digestive (la pancia) offre il vantaggio di un controllo “in tempo reale” delle medesime, evitando la necessità di un grosso fascio nervoso tra cervello ed apparato digerente, allo stesso tempo ci espone ad interferenze, a volte gravi, degli eventi esterni sulle funzioni digestive. Allo stesso tempo questi esempi ci fanno comprendere l’influenza dello stress sulla nostra salute.
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