Come comunicano Sistema Nervoso Centrale e Sistema Immunitario.
Dati ottenuti in diversi laboratori hanno identificato numerosi mediatori e meccanismi tramite i quali il sistema nervoso e l’Asse Ipotalamo – Ipofisi – Corticosurrene possono modulare le risposte immunitarie e ciò ha fatto avanzare l’ipotesi che processi psicologici quali lo stress, la depressione o l’ansia, possano influenzare la risposta immunitaria con gravi conseguenze per la salute.
Le sostanze prodotte durante l’attivazione del Sistema Immunitario sono attive sul Sistema Nervoso; si delinea quindi un circuito chiuso dove i segnali bidirezionali concorrono al mantenimento dell’omeostasi dell’organismo. Da questo nasce il termine Psiconeuroendocrinoimmunologia
Le connessioni tra Sistema Nervoso Centrale (SNC) e Sistema Immunitario (SI) sono assicurate dall’innervazione degli organi linfopoietici quali il timo, la milza, ed i linfonodi, dalla presenza dì recettori specifici adrenergici, peptidergici e colinergici sulle cellule del SI, nonché da “inputs” provenienti dall’Ipotalamo, attraverso le connessioni discendenti tra nuclei ipotalamici ed il midollo spinale.
E’ stata segnalata anche l’esistenza di una via di collegamento tra timo e SNC suggerendo la possibilità che il timo, organo chiave del SI, possa comunicare direttamente col SNC. Oltre alle vie discendenti centrali, un ruolo importante e’ svolto dall’unita’ Ipotalamo-Ipofisi.
Questa regione costituisce infatti una regione di integrazione degli “inputs” aminergici e peptidergici, responsabile del controllo dei vari assi neuroendocrini. Studi molto recenti hanno identificato nei neuropeptidi e nelle citochine, molecole in grado di costituire il collegamento tra SNC e SI.
I NEUROPEPTIDI
Sono molecole in grado di svolgere un ampio spettro di funzioni, dato che sono neuromodulatori ossia sostanze capaci di influenzare a vari livelli il processo di neurotrasmissione. Alcuni di essi sono sintetizzati in situ a livello neuronale e sono perciò definiti sinaptici; altri, definiti ormonali, sono prodotti di secrezione di ghiandole endocrine.
La presenza di recettori specifici per alcuni neuropeptidi sulle cellule del SI li indicano come mezzi di controllo del SNC sul SI. Fra i numerosi neuropeptidi (nel SNC ne sono stati dimostrati oltre 40), quelli maggiormente studiati come immunomodulatori sono la Sostanza P (SP), il peptide intestinale vasoattivo (VIP), la somatostatina ed i peptidi oppioidi.
La SP presenta un’attività di stimolo sul SI, mentre il VIP svolge un’azione inibitoria come pure la somatostatina. Un ruolo fondamentale nella regolazione del SI rivestono i peptidi oppioidi, ovvero le endorfine, considerati i principali direttori dell’orchestra immunitaria.
Infatti le cellule del SI contengono recettori per le endorfine, facendole considerare come neuroni circolanti capaci di rispondere in senso immunologico anziché neuronale agli stimoli dei peptidi oppioidi. Sul piano funzionale la beta-endorfina inibisce la proliferazione di linfociti T e l’alfa-endorfina sopprime la produzione di anticorpi. Gli oppioidi non hanno solo attività inibitoria, dato che stimolano la formazione dei linfociti T citotossici e modulano l’attività dei natural killer.
A loro volta le cellule del SI producono endorfine, fatto che sembra completare il circuito chimico tramite il quale i due sistemi comunicano tra loro. A riprova di questa comunicazione bidirezionale e’ stato dimostrato che il SI produce ACTH, endorfine, encefaline, TSH, GH, prolattina, VIP e somatostatina.
La produzione di queste sostanze avviene sotto lo stimolo dei “fattori di rilascio” ipotalamici e di fattori neuroendocrini. Tutto ciò ci fa ipotizzare un ruolo di “mìni-ipofisi” ai linfociti circolanti con funzioni dì omeostasi neuroendocrina, probabilmente limitata al microambiente nel quale avviene la reazione immunologica.
LE CITOCHINE
Appartengono alla classe dei fattori peptidi regolatori che, contrariamente ai neuropeptidi, tendono ad agire sulle cellule adiacenti o sulle stesse cellule che li hanno prodotti. Agiscono sia a livello del SI che tra questo e tutto l’organismo, in particolare con il SNC. Sono prodotte dalle cellule immunitarie ma anche dalle cellule gliali e da quelle epiteliali
L’immunologo Blaloch,considera il SI alla stregua di un organo di senso (come la vista, l’udito, l’olfatto, il gusto o il tatto) perché è deputato a riconoscere stimoli “microscopici” cioè virus, batteri e tossine.
Scopo del SI è quindi quello di riconoscere questi stimoli e di distruggerli, preservando così la salute dell’organismo, in collaborazione con il Sistema Nervoso e con quello endocrino. All’inverso, stimoli di natura cognitiva come lo stress, la solitudine, la paura, l’ansia, percepiti dal SNC, si traducono in segnali che possono interferire con la reazione immunitaria.