TRA ORIENTE ED OCCIDENTE
La Meditazione come terapia nelle dipendenze
autore Gabriele Buracchi
Collana Editoriale Interagire della Fondazione Franceschi ONLUS. Firenze
ed. Libri Liberi
Il libro “TRA ORIENTE ED OCCIDENTE” si occupa della Meditazione (Mindfulness) nella terapia delle Tossicodipendenza, ed è articolato in vari capitoli:
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Introduzione
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Droghe e prospettiva evolutiva
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Sostanze psicoattive e modifiche fisiologiche
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La Meditazione
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Effetti Neuropsicofisiologici della Meditazione
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La Mindfulness nella dipendenza da Sostanze
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Ruolo della Dopamina come componente motivazionale
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Tre persone – tre storie
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Conclusioni
Di seguito alcuni brevi brani tratti da: TRA ORIENTE ED OCCIDENTE
… Proprio perché in questo capitolo abbiamo parlato della co-evoluzione tra droghe di origine vegetale e neurotrasmettitori umani (e degli altri mammiferi), è importante enfatizzare un’altra ragione, non di tipo sanitario ma proprio di tipo evolutivo, che ci mette in guardia di fronte ad un pericolo differente. Usando una metafora possiamo dire che le droghe sono come dei Magneti messi accanto alla Bussola del Cervello. Ogni sostanza che alteri il Sistema di Guida Emozionale modellato dalla selezione naturale, può essere considerata in grado di ridurre la capacità della persona di comportarsi in modo adattivo. È quindi secondario quanto ogni droga possa essere considerata pericolosa da un punto di vista medico o quanto possa dar luogo a dipendenza. Tutte le sostanze psicotrope — legali o illegali — dovrebbero, proprio per questa sola ragione, essere considerate pericolose e da evitare. …
… Alcune osservazioni e studi scientifici che ci provengono dal regno animale, limitandoci per brevità ad alcuni esempi scelti tra i soli mammiferi, cioè i più prossimi a noi — anche se esempi si trovano tanto tra gli invertebrati quanto tra gli uccelli — sembrano però aprire nuove prospettive e punti di vista. Va infatti precisato come sia ormai ben noto ed assodato, da un punto di vista scientifico, il fatto che gli animali utilizzano componenti delle piante, o altre sostanze non-nutritive, per combattere o controllare le malattie, e come queste loro conoscenze siano state spesso osservate ed utilizzate dagli umani. Se, infatti, si è a lungo creduto che l’utilizzo di essenze vegetali per la cura di malattie fosse una prerogativa solo umana, è ormai ampiamente documentato come la conoscenza e l’utilizzo di queste è sempre più chiaramente una competenza generalmente animale, tanto da far parlare di una vera e propria Zoofarmacognosia che comprende, comunque, anche l’evitamento delle piante dannose alla salute. …
… Molti studiosi ritengono che questa modifica nella prospettiva, modifica che ha ricevuto varie denominazioni come “Decentra-mento”, “Scissione cognitiva”, “Deautomatizzazione” e “Disidentificazione”, abbia come conseguenza il poter riconoscere cosa è realmente importante nella vita. Inoltre, assistendo all’informazione contenuta in ogni momento invece di reagire automaticamente ad emozioni e pensieri, si possono riapprendere i comportamenti automatici. Quando, ad esempio, insorge l’ansia, i meccanismi automatici di reazione possono essere quelli classici di mangiare troppo, fumare, bere …
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