Abbassa lo zucchero.News dall’O.M.S. estremamente chiara
News dall’ World Health Organization (W.H.O.) – Organizzazione Mondiale della Salute (O.M.S.)-
L’O.M.S. ha messo in circolazione le nuove linee guida per il consumo dello zucchero. Stando a quanto afferma l’O.M.S., l’apporto giornaliero per adulti e bambini deve essere inferiore al 10% dell’energia totale giornaliera.
Non tutti gli Zuccheri sono uguali.
Francesco Branca, capo del dipartimento Nutrition for Health dell’O.M.S., fa riferimento ai monosaccaridi (glucosio, fruttosio) e disaccaridi (lo zucchero da tavola) aggiunti in alimenti e bevande, ma anche agli zuccheri naturalmente presenti all’interno di miele, sciroppi, succhi di frutta (soprattutto concentrati).
Sono esclusi da questo elenco gli zuccheri presenti naturalmente nella frutta e verdura fresche e gli zuccheri del latte, il cui consumo non ha mostrato effetti negativi sulla salute.
Lo stesso Branca spiega infatti come ridurre l’uso di frutta, verdura e latte, potrebbe compromettere l’assunzione di altri nutrienti importanti.
CONSUMO QUOTIDIANO: UN CALCOLO DIFFICILE
Come chiarisce la Nutrition Foundation of Italy, non è così facile rilevare accuratamente i consumi di zucchero nella popolazione.
LIZ, uno studio condotto in collaborazione con i medici della Società Italiana di Medicina Generale su un campione di circa 2 mila soggetti adulti (oltre i 14 anni), ha raccolto i dati di un diario relativo al consumo quotidiano di liquidi e zuccheri, compilato dai soggetti nell’arco di 3 giorni.
Da questo studio, il consumo medio di zuccheri è risultato pari a 68 grammi al giorno per gli uomini e 66 grammi quotidiani per le donne. Togliendo gli zuccheri da frutta e del latte e calcolando così gli zuccheri liberi a cui fa riferimento l’O.M.S., si scende a circa 40 grammi al giorno.
Di questi, circa 10 grammi sono rappresentati da saccarosio aggiunto alle bevande, circa 20 sono gli zuccheri presenti negli alimenti dolci, 5 dai succhi di frutta e altri 5 grammi dalle bevande zuccherate (i cosiddetti soft drinks).
L’apporto di zuccheri liberi calcolato in questo modo sembrerebbe quindi in line con la soglia del 7-8% del fabbisogno calorico giornaliero consigliata dall’O.M.S.
Ma allora dove è l’inganno?
Il problema principale è che gli zuccheri che consumiamo abitualmente sono quasi sempre bel nacosti in cibi che non consideriamo come dolci.
Ne vogliamo qualche esempio?
Nessuno considera il ketchup un dolce, anzi, però 1 cucchiaio di questa salsa rossa contiene circa 4 grammi di
zuccheri, mentre una “bevanda” come la classica lattina di tipo Cola ne contiene addirittura 40 grammi!
Penso bastino questi due esempi per capire come sia facile esagerare con lo zucchero. Se poi aggiungiamo gesti automatici come i classici cucchiaini di zucchero nel caffè, o i biscotti della colazione e magari un apparente piccolo sgarro dolce dopo cena, e il gioco è fatto.
Anche rimanendo alla sola Europa si rilevano comunque grandi differenze. Gli adulti in Ungheria e Norvegia hanno un consumo di zuccheri sul totale di energia pari, in media, al 7-8%, mentre in Spagna e Regno Unito si arriva al 16-17%. Tra i bambini i dati sono peggiori tanto che si va da circa il 12% in Danimarca, Slovenia e Svezia, fino a quasi il 25% in Portogallo!
Ulteriori differenze si riscontrano tra le diverse aree. Nelle comunità rurali del Sud Africa l’assunzione è del 7,5%, mentre per la popolazione urbana si arriva al 10,3%.
Per non parlare di USA dove come è emerso da recenti studi, gli zuccheri aggiunti forniscono in media il 15% delle calorie totali.
Il parere della SCIENZA
Rispetto a quelle diffuse dall’O.M.S. nel 2002, si sono avute delle revisioni in base ai più recenti dati scientifici. Le evidenze più recenti mostrano come gli adulti che consumano meno zuccheri abbiano anche un peso inferiore e lo stesso aumento di peso si correla all’aumentato consumo di zuccheri.
Si ha una variazione di peso tanto maggiore quanto maggiore è la durata dell’osservazione ed il meccanismo d’azione è quello della variazione dell’apporto energetico.
Per quanto riguarda i bambini, un maggior consumo di bevande zuccherate aumenta le probabilità di sovrappeso o obesità. Sempre tra i più piccoli, una assunzione di zuccheri superiore al 10% del consumo totale di energia aumenta il rischio di sviluppare carie dentali.
Da notare come queste raccomandazioni valgano anche per chi è normopeso o addirittura sottopeso.
Una dieta contenente troppi zuccheri fa correre il rischio di non coprire il fabbisogno di nutrienti essenziali.
Alla luce di questi dati, l’O.M.S. accentua le sue raccomandazioni per una riduzione nel consumo di zuccheri che in taluni casi di particolare rischio dovrebbe essere addirittura inferiore al 5% del consumo totale di energia.
Si tratterebbe quindi di un consumo di zuccheri dimezzato rispetto a quello attualmente indicato come massimo, ma indispensabile al fine di ottenere determinati benefici per la salute.
UNA STRATEGIA di LUNGO TERMINE
I LARN del 2014 IV Revisione (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) raccomandano di consumare gli zuccheri semplici (compresi quelli naturalmente presenti in latte, frutta e verdura) per una quota che non superi il 15% dell’ apporto energetico totale. Si tratta di una strategia di un Piano d’azione globale cui aderisce anche l’Italia per le malattie non trasmissibili, che si pone vari importanti obiettivi come arrestare entro il 2020 l’aumento di diabete e obesità e ridurre del 25% entro il 2025 il numero di morti premature dovute a malattie non trasmissibili.
Questa non è una novità per chi conosce la Zona.
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