Rapporti tra Mente e Zona
Secondo un crescente numero di ricerche, il funzionamento del cervello dipende in maniera preponderante da fattori ambientali di tipo fisico, cognitivo e soprattutto alimentare, come dimostrato anche dalla Società Italiana di Neurologia che ha messo al centro della quinta edizione della Settimana Mondiale del Cervello (16-22 marzo 2015) il tema: “Nutrire il cervello. Dieta e malattie neurologiche”.
Ecco quindi le raccomandazioni sul modo di alimentarsi e sui nutrienti (macro e micro) dal valore terapeutico per alcune patologie del sistema nervoso.
Nel caso dell’Alzheimer viene raccomandata una alimentazione povera di colesterolo e ricca di fibre, vitamine e antiossidanti, sostanze contenute in frutta e verdura e di grassi insaturi contenuti nell’olio di oliva che riducono l’incidenza non solo di ipertensione, diabete e obesità, ma anche della malattia di Alzheimer.
È infatti noto che alcune carenze vitaminiche, in particolare Folati e Vitamina B12, possono facilitare l’insorgenza dell’Alzheimer, mediata da un aumento di Omocisteina che risulta tossica per i vasi ed i neuroni.
Gli antiossidanti presenti nella dieta ricca di frutta, in particolare nelle bacche rosse e verdura (ricca di vitamine C ed E, licopeni, antocianine) contrastano l’accumulo di radicali liberi prodotti dalle interazioni della proteina beta amiloide con le strutture cellulari.
Anche un moderato consumo di caffè (meglio se verde) e di una ridotta quantità di vino rosso ricco di tannini, grazie alle numerose sostanze antiossidanti contenute, sembrerebbero avere un ruolo protettivo. Alcuni studi di popolazione attualmente in corso sono destinati a confermare queste ipotesi.
Per quanto riguarda la Sclerosi Multipla, vari studi hanno cercato di indagare sul nesso tra Sclerosi Multipla e alimentazione, puntando il dito soprattutto contro i grassi animali e gli acidi grassi saturi come la carne rossa, uova, formaggio, salami, latte intero.
Esiste una ampia letteratura che dimostra come una dieta ricca in acidi grassi monoinsaturi (olio d’oliva extravergine) e polinsaturi Omega 3 a lunga catena sia in grado di modulare e diminuire l’attività infiammatoria e rivestire anche un certo ruolo nella neuro-protezione.
Tale dieta è inoltre in grado di modificare la flora intestinale, che ha una rilevanza ormai dimostrata nel ruolo della immunità innata e adattativa e quindi nella comparsa delle malattie autoimmuni.
Un ruolo di particolare interesse nella Sclerosi Multipla è quello della vitamina D.
Se alcuni studi sembrano indicare che un supplemento nella dieta di vitamina D potrebbe avere un effetto benefico sulla incidenza di malattia, gli stessi dati non sono stati confermati da altre osservazioni.
Sono in corso trials randomizzati verso placebo per rispondere al quesito sul possibile effetto benefico della supplementazione dietetica con vitamina D.
Va comunque sottolineato che le persone con Sclerosi Multipla soffrono in genere di osteoporosi dovuta a immobilità, frequente terapia con steroidi e scarsa esposizione ai raggi solari. proprio in questi casi un trattamento con vitamina D e calcio può essere giustificata come terapia preventiva del rischio di fratture.
Per quanto riguarda il rischio di Malattie Cerebrovascolari, tutte le moderne linee guida, e fra queste le linee guida italiane SPREAD per la prevenzione degli eventi cerebrovascolari, sottolineano come una alimentazione caloricamente moderata e bilanciata, con un basso contenuto di sodio è importante nella prevenzione primaria dell’ Ictus.
Inoltre una dieta più ricca di pesce può contare sull’effetto protettivo degli acidi grassi polinsaturi Omega 3 che si ottiene consumando soprattutto nel pesce azzurro, salmone, pesce spada, tonno fresco, sgombro, halibut, aringa e in taluni casi attraverso una opportuna integrazione con olio di pesce ad alta concentrazione.
Adeguati apporti di fibra alimentare tramite la dieta esercitano un effetto protettivo nei confronti di dislipidemie, obesità, diabete e sindrome plurimetabolica.
Infine, esiste una correlazione inversa tra il rischio di ictus e l’assunzione di calcio e potassio attraverso un’azione per lo più mediata dalla pressione arteriosa. La dieta ricca di frutta e di verdura garantisce anche un pieno di vitamine. Adeguati apporti di folati, vitamina B12 e B6 esercitano un positivo effetto protettivo, mediato dalla riduzione dei livelli di Omocisteina.
Per approfondire Rapporti tra Mente e Zona puoi leggere anche:
Dieta Zona e Cervello e Dieta Zona. Allenare il cervello
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