Grassi Trans, Omega-3 e rischio di linfoma non-Hodgkin
In un interessante studio clinico pubblicato sul Journal of Nutrition, un gruppo di ricerca ha valutato l’associazione intercorrente tra l’assunzione con gli alimenti di grassi e proteine e il rischio di linfoma non-Hodgkin in un campione di 603 casi (105 con linfoma diffuso a grandi cellule B, 146 con linfoma follicolare e 218 con leucemia linfocitica cronica/linfoma a piccoli linfociti) e 1007 controlli appaiati di frequenza.
Il linfoma è un tumore che prende origine nel Sistema Linfatico, ovvero nelle cellule e nei tessuti che hanno il compito di difendere l’organismo dagli agenti esterni e dalle malattie e di garantire una corretta circolazione dei fluidi nell’organismo.
Il dato interessante che è emerso è che, mentre l’assunzione di Acidi Grassi della serie Omega-3era inversamente correlata con il rischio di linfoma non-Hodgkin, quella di Acidi Grassi Trans o idrogenati, era associata positivamente con il rischio. Non è inoltre stata rilevata nessuna associazione con l’apporto totale di grassi, animali, vegetali o comunque di grassi saturi.
Esaminando l’apporto di vari alimenti, i ricercatori hanno verificato come l’assunzione di pesce fresco e dei prodotti della pesca nel loro insieme fosse inversamente associata con il rischio di malattia, mentre con le carni lavorate, il latte non magro e le creme ricche di grasso c’era un’associata positiva con il rischio di Linfoma.
In sintesi possiamo dire che lo studio dimostra come le diete ricche in Omega-3e prodotti della pesca sono inversamente associate con il rischio di linfoma non-Hodgkin, mentre quelle ricche in Acidi Grassi Trans, carni lavorate e prodotti caseari più ricchi in grassi siano associate positivamente con il rischio.
A scanso di equivoci ricordiamo come gli Acidi Grassi Trans, prodotti industrialmente e scarsamente rappresentati in natura, si trovino nei prodotti di fast food, nelle merendine, in molte margarine e prodotti di pasticceria, in breve nel cibo spazzatura.