Gli Eicosanoidi. Questi sconosciuti

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Dott. Gabriele Buracchi

Dott. Gabriele Buracchi

Dottore Nutrizionista, Biologo, Psicologo

Gli Eicosanoidi . Ormoni da conoscere meglio

 

Sono sostanze che regolano i sistemi ormonali e per questo sono sono anche chiamati superormoni. Furono isolati per la prima volta nel 1930 nella prostata delle pecore, da cui il nome di Prostaglandine.

In seguito furono scoperte altre famiglie di Eicosanoidi (Trombossani, Leucotrieni, Lipossine, ecc.), sostanze prodotte dall’ossidazione regolata da enzimi dei grassi polinsaturi, in particolare dai derivati  degli acidi grassi essenziali.

Eicosanoidi “buoni” e “cattivi”.

Gli Eicosanoidi più studiati sono senz’altro le prostaglandine, di cui ne esistono più di 30 tipi, suddivise in 3 famiglie:

le famiglie PG1 e PG2 derivano dai grassi Omega 6 (il cui capostipite è l’acido linoleico), mentre la famiglia PG3 dai grassi Omega 3 (il cui capostipite è l’acido linolenico).

Le prostaglandine con i maggiori effetti sulla salute sono le PG1 e le PG2. Le prime (soprattutto la PGE1) svolgono le seguenti funzioni:

  • abbassano la pressione sanguigna favorendo la rimozione del sodio e combattendo la ritenzione idrica;

  • prevengono l’aggregazione piastrinica, prevenendo l’insorgenza di trombi e infarti;

  • inibiscono la risposta infiammatoria;

  • migliorano il funzionamento dell’insulina e mantengono la glicemia costante;

  • regolano il metabolismo del calcio;

  • migliorano il funzionamento del sistema nervoso;

  • migliorano il funzionamento del sistema immunitario;

Le Prostaglandine PG2 possono essere “buone” o “cattive”. La PGE2 causa ritenzione idrica, l’aggregazione piastrinica, le infiammazioni, l’aumento della pressione sanguigna. La PGI2 invece è “buona”, poiché agisce in modo simile alla PGE1. Quando l’uomo era un cacciatore, sicuramente la PGE2 poteva salvarlo nelle situazioni difficili (a guarire dalle ferite, per esempio).

Nell’epoca del benessere e della sedentarietà, diventa una sostanza nemica se supera determinati livelli. Queste sostanze si formano a partire dai grassi essenziali e dai loro derivati, con l’ausilio di enzimi. L’alimentazione, quindi, influenza la produzione di Eicosanoidi.

eicosanoidi
L’alimentazione influenza la produzione di Eicosanoidi

Le Prostaglandine PG1 vengono prodotte a partire da Acido Linoleico LA, che si trasforma in Acido Gamma Linoleico GLA grazie all’enzima delta-6-desaturasi. Il GLA si trasforma in Acido Diomogammalinoleico DGLA e poi in Acido Arachidonico AA, grazie all’enzima delta-5-desaturasi. Il DGLA si trasforma in PG1, e l’AA in PG2. Per favorire la produzione delle PG1 e inibire quella delle PG2 bisogna favorire la trasformazione GLA -> DGLA e inibire la DGLA -> AA.

Per capire il meccanismo, facciamo qualche considerazione.  La trasformazione GLA->DGLA avviene grazie all’enzima delta-6-desaturasi. L’LA e l’LNA entrano in competizione per l’utilizzazione di questo enzima. Quindi l’LNA inibisce la produzione di DGLA e di
“buoni”. La trasformazione DGLA->AA avviene grazie all’enzima delta-5-desaturasi. L’EPA utilizza l’enzima per produrre DHA inibendo la produzione di AA (poiché l’AA viene prodotto a partire da DGLA utilizzando lo stesso enzima), e quindi inibendo la produzione di Eicosanoidi cattivi. Indirettamente l’LNA, producendo EPA, inibisce anche la produzione di Eicosanoidi cattivi.
L’enzima delta-5-desaturasi è favorito da un eccesso di carboidrati ad alto indice glicemico. La produzione di prostaglandine dipende da moltissimi altri fattori, come minerali (soprattutto Zinco e Magnesio), vitamine (C, B3, B6), e le proporzioni tra i grassi polinsaturi.

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Approfondimenti:  1) Scegliere gli alimenti in base all’indice glicemico    2) Carico glicemico   3)  (5) Gli alimenti (Omega-3) possono influenzare alcuni disturbi psicologici? ADHD

 

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