Come faccio a sapere se sono in Zona? L’ equilibrio degli Acidi Grassi

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Dott. Gabriele Buracchi

Dott. Gabriele Buracchi

Dottore Nutrizionista, Biologo, Psicologo

Una domanda che sorge spontanea a chi si avvicina per la prima volta alla Dieta Zona o per meglio dire allo stile di vita in Zona è:

Ma come faccio a sapere se sono in Zona? Esiste un dato oggettivo che possa dirmi se mangio correttamente o sono solo teorie?

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Esistono varie osservazioni e vari dati ematochimici che ci permettono di capire se siamo in ZONA o se c’è qualcosa da correggere, ma soprattutto esiste un TEST specifico, piuttosto semplice e relativamente poco costoso che ci dice subito se siamo in ZONA e,
eventualmente, di quanto ce ne siamo allontanati.

Questo dato ci può permettere di correggere, se necessario, l’alimentazione e l’eventuale integrazione con Omega 3 se non si vuole consumare più pesce o mandorle o di sapere  che tutto va bene e che si può continuare come prima.

Questo TEST misura il rapporto tra due acidi grassi molto importanti, precursori degli Eicosanoidi. Si tratta dell’Acido Arachidonico (AA) -Omega 6- e dell’Acido Eicosapentaenoico (EPA) -Omega 3-.

Perché questo rapporto è così importante tanto da meritare un TEST apposito? Vediamo di capirlo.

Entrambi elaborano degli ormoni, importantissimi anche se poco conosciuti, detti

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Eicosanoidi ma che hanno azione tra loro contrapposta. Genericamente si può affermare che gli Eicosanoidi derivati dall’AA esercitano una azione pro-infiammatoria (protrombotica, aterogenica e promuovono la proliferazione cellulare), mentre gli Eicosanoidi derivati dall’EPA esercitano un’azione antinfiammatoria (antitrombotica, antichemiotattica, antivasocostrittrice).

In particolare gli Eicosanoidi derivati dalle serie Omega 3 e Omega 6 esplicano azioni tra loro opposte nei confronti di: – proliferazione cellulare; – risposta immunitaria; – aggregazione piastrinica; – vasocostrizione/vasodilatazione dei vasi sanguigni; – risposta al dolore; – aspetti comportamentali e funzioni cognitive

Il giusto equilibrio fra le due famiglie di acidi grassi è dunque fondamentale per il mantenimento o il ripristino delle condizioni di buona salute.

Il seguente grafico mostra il livello medio del rapporto AA/EPA valutato su un campione rappresentativo di soggetti affetti da patologie differenti che integrano con Omega-3 e che non integrano:

Legenda: 1. Patologie infiammatorie 2. Patologie tumorali 3. Patologie metaboliche 4. Patologie cardiovascolari 5. Allergie 6. Patologie cutanee 7. Patologie del sistema nervoso e degenerative
Legenda:
1. Patologie infiammatorie
2. Patologie tumorali
3. Patologie metaboliche
4. Patologie cardiovascolari
5. Allergie
6. Patologie cutanee
7. Patologie del sistema nervoso e degenerative

 

I valori ideali entro i quali dovrebbe essere contenuto il rapporto di questi due acidi grassi (AA/EPA) variano tra 2 e 4. Quando i due acidi grassi stanno tra loro in questo rapporto, questo indica un corretto bilancio nell’ organismo degli acidi grassi ma soprattutto degli Eicosanoidi che da essi derivano, implicati in molteplici fenomeni fra i quali il più importante è quello infiammatorio.

 

Una maggior presenza di Omega-3 (nei confronti degli Omega-6) porta a:

  • una maggior efficienza del sistema immunitario
  • un’inibizione dei fenomeni infiammatori (alla base di molteplici patologie invalidanti)
  • una riduzione dei trigliceridi ematici
  • una regressione del processo aterosclerotico

In definitiva si ritiene che una ottimizzazione di questo rapporto porti ad un complessivo miglioramento dello stato di benessere psicofisico.

Se questo rapporto fosse superiore a 4 – teniamo presente che gli studi esistenti ci fonti omega 3forniscono i valori medi indicati nella tabella 1- sarà necessario modificare la propria alimentazione e/o utilizzare una integrazione con Omega-3 o, meglio, aumentando il consumo di alimenti che li contengono.

In realtà il termine benessere psicofisico è forse troppo generico dato che, come si vede nella stessa tabella, la mortalità per malattie cardiovascolari è direttamente proporzionale al rapporto AA/EPA. Tanto più basso è questo rapporto, tanta più bassa è la mortalità per questa causa.

Non dimentichiamo che in Italia, a causa di una alimentazione profondamente sbagliata e che viene fatta passare per Dieta Mediterranea (mentre non ha niente a che vedere con quest’ultima),  il rapporto è più frequentemente compreso tra 10 e 13 : 1, con punte fino a 15 : 1.

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Approfondimenti:

 1) Gli Eicosanoidi. Questi sconosciuti.  

per saperne di più sugli effetti benefici degli Omega-3, clicca qui

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