La terza età. Stare meglio con la dieta Zona
Con l’allungamento dell’età media, sovrappeso, osteoporosi, problemi della pelle, disturbi della menopausa e dell’andropausa, ansia, depressione, perdita di memoria, attenzione, capacità di concentrazione, mancanza di energia, colesterolo, ipertensione ecc. sono divenuti evidenti, anche se non si presentano per tutte le persone e sicuramente non nella stessa misura.
È ormai accertato che il processo di invecchiamento è legato per circa un terzo a fattori genetici (quindi al di fuori del nostro controllo), ma per i restanti due terzi dipende dal nostro stile di vita.
Questo significa che ognuno di noi è responsabile per circa il 70% del proprio invecchiamento. E’ infatti proprio nella diversa condotta di vita di ogni individuo che si possono trovare risposte a molti perché.
L’invecchiamento dell’organismo comporta, o per meglio dire può comportare, la modifica di alcuni parametri, che possiamo considerare quindi dei veri e propri indicatori di invecchiamento stesso. Per questo motivo la nostra età biologica può non coincidere con la nostra età cronologica. Molti individui saranno in realtà più vecchi della loro età, mentre altri saranno più giovani.
Alcuni di questi parametri tendono ad aumentare (1) ed altri a diminuire (2) con l’età, anche se le differenze da individuo ad individuo sono enormi. Nella pratica alcune persone invecchieranno molto più velocemente ed altre molto più lentamente della media, con grosse differenze in termini di qualità della vita.
1) Il più importante di questi parametri è la resistenza all’Insulina, ovvero un tendenziale aumento dell’insulina del sangue che influenza anche altri sistemi ormonali con conseguenze anche sul sistema immunitario che porterà ad una maggiore facilità nell’ammalarsi nel corso della terza età, ma anche più da giovani. Oltre a ciò, sarà più facile ingrassare, con riduzione del colesterolo HDL, quello buono, ed aumento di quello LDL, quello cattivo ed un aumento del rischio di disturbi cardiaci.
2) Si riduce tendenzialmente la tolleranza al glucosio, in pratica il rovescio della medaglia della resistenza all’insulina dato che l’organismo, non riuscendo più ad assorbire il glucosio del sangue, è costretto ad aumentare la produzione di insulina.
Per sapere se la tolleranza al glucosio è diminuita o è regolare, l’esame clinico più utile è quello dell’emoglobina glicosilata. Più è alto questo valore, più veloce è l’ invecchiamento. Altra possibilità è lo sviluppo di diabete di tipo II, detto da molti il diabete degli anziani, ma che in realtà non si sviluppa a causa dell’età ma a causa di come abbiamo mangiato per tutta la vita. Se si riduce la tolleranza al glucosio, si riducono di pari passi sia la capacità di fare fronte alle temperature estreme per riduzione del diametro dei vasi sanguigni della pelle, sia le difese immunitarie, ovvero la capacità dei globuli bianchi di difenderci dalle malattie. Due buoni motivi per controllare la nostra alimentazione!
Modificare gli stili di vita.
Da queste considerazioni diviene evidente come alla base di tutto ci sono in realtà i comportamenti e gli stili di vita che seguiamo. Si, è vero, esistono alcune patologie dovute a nostre debolezze congenite, magari ereditarie, così come esiste il caso che, sfortunatamente, ci può far incappare in qualche malattia o incidente.
E’ però ormai ampiamente dimostrato a livello scientifico che buona parte delle malattie più frequenti sono in misura maggiore o minore o magari completamente, determinate dai nostri precedenti ed attuali comportamenti e stili di vita.
Se non lo abbiamo fatto in passato, questo è il momento di cominciare a mangiare in Zona. Se lo abbiamo sempre fatto si tratta solo di continuare in maniera più specifica, gli aspetti che determineranno un nostro migliore o peggiore modo di invecchiare sono:
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