Dimagrire Velocemente con la Dieta a Zona?
Forse lo abbiamo già detto in un’altra pagina, ma vale la pena ripeterlo: la Dieta Zona non è e non vuole essere una dieta fatta solo per dimagrire velocemente. E, per quanto questo sembri strano, è proprio questo il suo punto di forza ed il motivo per cui, fra le tante altre cose positive che fa, fa anche dimagrire velocemente ma soprattutto mantenere il peso forma una volta raggiunto.
E fa rimanere magri. Questo la differenzia da tutte le altre diete dimagranti – su cui preferiamo stendere un velo pietoso – che dopo aver fatto perdere qualche chilo fanno poi ingrassare più di prima, vanificando tutti gli sforzi fatti per perdere peso e producendo nelle persone una sconfortante sensazione di fallimento.
In realtà la Dieta Zona si limita ad attuare un controllo ormonale su due ormoni importanti quali l’Insulina ed il Glucagone.
L’Insulina è un ormone prodotto da gruppi di cellule pancreatiche, chiamate “cellule β delle isole del Langerhans“. Fu scoperta nel 1921. È l’ormone anabolico per eccellenza dato che, grazie alla sua azione:
Promuove l’accumulo di Glicogeno (zucchero di riserva) nel fegato e nei muscoli.
Deprime il consumo di grassi e proteine in favore dei Carboidrati, ovvero spinge le cellule a bruciare carboidrati piuttosto che proteine e grassi.
Promuove la formazione di trigliceridi (grassi) a partire da Carboidrati e Proteine. Promuove l’immagazzinamento di grassi nel tessuto adiposo.
il Glucagone è anche esso prodotto nel Pancreas ma dalle cellule α delle isole del Langerhans. La sua azione:
Promuove la liberazione del Glicogeno dal fegato, che viene riversato sottoforma di glucosio nel sangue. Permette cioè di non far calare troppo la Glicemia tra un pasto e l’altro.
Promuove il consumo di grassi e proteine a sfavore dei Carboidrati, ovvero spinge le cellule a bruciare le proteine e i grassi piuttosto che i Carboidrati.
Promuove la mobilizzazione dei grassi dai Tessuti adiposi, che vengono resi disponibili ai tessuti per essere bruciati. Fa quindi “bruciare i grassi” e, detto per inciso, questo è l’unico modo in cui i grassi possono venir “bruciati” (salvo non dar loro fuoco). Non esiste altro modo per dimagrire e non esistono sostanze o macchine che lo possano fare.
Grazie a questo meccanismo, possiamo introdurre il glucosio (sotto forma di Carboidrati) solo poche volte al giorno, durante i pasti: a mantenere costante la sua presenza nel sangue ci pensa l’asse ormonale insulina-glucagone, che utilizza come “magazzino” per il glucosio il fegato.
Se la Glicemia scende, come durante il digiuno, il pancreas secerne Glucagone che obbliga il fegato a prelevare glucosio dalle sue scorte e ad immetterlo nel sangue. Il Glucagone, inoltre, spinge le cellule all’utilizzo di grassi e proteine come fonte energetica. In questo modo si predispone tutto l’organismo al risparmio del glucosio.
Ma perché l’organismo è organizzato così bene per mantenere stabile la Glicemia? In primo luogo perché un livello costante della Glicemia è necessario per la sopravvivenza del cervello.
Infatti il cervello, a differenza dei muscoli, non è capace di immagazzinare scorte di glucosio e quindi il suo “carburante” è, in pratica, solo il glucosio ematico, cioè quello presente momento per momento nel sangue.
Non dimentichiamo che il cervello consuma una quantità costante di energia, a prescindere dalla sua attività. Così se si studia o si dorme, il consumo è in pratica lo stesso. Va anche ricordato che in assenza di glucosio, dopo pochi minuti le cellule celebrali muoiono. E non possono venire sostituite!!
Quindi, quando dopo un pasto la Glicemia sale, il pancreas secerne Insulina che comanda al fegato di prelevare il glucosio dal sangue e d’immagazzinarlo ma, dato che la capacità del fegato d’immagazzinare glucosio è limitata (circa 70 grammi, cioè circa 280Kcal ovvero come 80g di pasta cruda), i Carboidrati in eccesso vengono trasformati in grassi e depositati nei Tessuti adiposi (in altre parole si ingrassa). L’Insulina, al contrario del Glucagone, spinge le cellule a utilizzare i Carboidrati come fonte energetica. Quando invece c’è carenza di glucosio in circolo, il Glucagone provvede a prelevarlo dalle scorte di grasso.
Dato che in condizioni normalità la quantità di insulina prodotta dal Pancreas dipende dalla velocità con la quale s’innalza la Glicemia, velocità che dipende da due fattori: l’Indice Glicemico dell’alimento e dalla quantità dei carboidrati che assumiamo. (Chi ha fatto il test anche senza aver fatto la dieta, può scaricare gratuitamente dalla sua pagina personale la tabella degli Indici glicemici degli alimenti più comuni).
Ricordiamo che questi due fattori Indice Glicemico IG e Carboidrati Disponibili CD, danno luogo ad un parametro importantissimo detto Carico Glicemico CG, secondo la relazione IG x CD = CG.
L’insulina comincia a creare problemi quando ne viene secreta troppa. Questo significa che la glicemia si abbassa troppo, il cervello va in crisi e invia all’organismo gli stimoli per introdurre nuovo combustibile, si sviluppa cioè la FAME.
La figura A illustra cosa avviene mangiando carboidrati a Basso Indice Glicemico (frutta, verdura, graminacee integrali, legumi): la glicemia s’innalza gradualmente, viene secreta una quantità normale d’insulina che riporta gradualmente la glicemia ai livelli precedenti l’assunzione di carboidrati.
In questo caso la fame sopraggiungerà dopo circa 3 ore.(Per questo la dieta Zona raccomando di non stare mai molte ore senza mangiare).
La figura B mostra come in seguito al consumo di carboidrati ad Alto Indice Glicemico (pane, pasta, dolci, alcolici, bibite) la glicemia subisce un brusco innalzamento, Viene secreta una forte quantità d’insulina che causa un’altrettanto brusca diminuzione della glicemia. Si parla di Ipoglicemia reattiva.
In una situazione di questo tipo la fame sopraggiungerà molto prima rispetto al caso precedente. Ma nel frattempo avremo anche accumulato grasso!
Decisamente la situazione peggiore, ingrassare avendo fame.
C’è però una terza variabile cui stare attenti, come dimostrato da Gerald Raven nel 1987, ovvero le diverse reazioni individuali.
Secondo i suoi studi il 25% della popolazione ha una risposta insulinica pigra. In pratica questi fortunati individui hanno una risposta simile a quella in figura A anche assumendo Carboidrati ad Alto Indice Glicemico.
Un altro 25% della popolazione ha una riposta insulinica eccessiva. Anche assumendo carboidrati a medio indice glicemico, queste persone hanno una reazione insulinica simile a quella di figura B. Queste persone dovranno quindi stare molto più attente al tipo di carboidrati che mangiano, orientandosi ancora di più su quelli a basso e I.G..
Il restante 50% ha un comportamento che possiamo definire “medio”.
Essere in grado di controllare questo meccanismo è fondamentale, soprattutto per i soggetti “sfortunati” che ingrassano con maggior facilità degli altri.
La Dieta Zona interviene proprio in questo campo e tutte le sue regole non servono altro che a non far mai salire o scendere troppo bruscamente la Glicemia. Per questo, tra le tante cose, fa anche dimagrire velocemente e non più ingrassare.
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per saperne di più: 1) Carico Glicemico 2) Indice insulinico, questo sconosciuto
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