Dieta Zona e sport. Quali i benefici?
Un primo aspetto da considerare negli atleti in sovrappeso, consiste nel fatto che la Zona favorisce il dimagrimento, dimagrimento che non comporta una contemporanea perdita né di massa muscolare, né di efficienza, come avviene in genere con le diete dimagranti.
Uno dei fattori importanti è che la Zona agevola la produzione del GH, l’Ormone della crescita, una specie di “potenziatore naturale” degli effetti dell’allenamento, la cui produzione è invece inibita quando, in seguito all’assunzione di Carboidrati ad alto indice glicemico che determinano un rapido aumento della Glicemia, si ha un innalzamento consistente dei tassi di Insulina nel sangue.
Altro fattore di rilievo è che riduce l’infiammazione. Come è ben noto, uno dei pericoli maggiori degli atleti di varie discipline è quello di andare incontro a un infortunio. La Zona, utilizzando una abbondante dose di pesce e/o mandorle o con l’assunzione di Omega-3 raffinati e distillati, diminuisce questo pericolo favorendo l’aumento di quegli Eicosanoidi «buoni» che hanno effetto antinfiammatorio e determinando la riduzione di quelli «cattivi» con effetto proinfiammatorio.
Dobbiamo ricordare che per chi segue la dieta a Zona ed è impegnato in intense attività sportive esistono degli adattamenti da fare. Chi fa sport a livello agonistico e ogni giorno si allena per oltre 75-90 minuti, si consiglia di non tenere conto dei Carboidrati assunti durante l’allenamento o nella mezz’ora successiva, perché durante l’attività il livello dell’Insulina rimane comunque basso e una seduta prolungata di allenamento determina il consumo di una grande quantità di Glicogeno. Questo effetto, detto “finestra glicemica”, è una opportunità legata all’attività fisica intensa.
Dopo un allenamento intenso, è bene assumere, il prima possibile, gli appositi integratori che favoriscono il recupero o, per lo meno, alcune decine di grammi di Carboidrati, meglio se accompagnati da Proteine.
I Carboidrati assunti in questa fase, infatti, finiscono nei muscoli per ricostruire il Glicogeno che è stato consumato in gran parte nell’allenamento.
È possibile portare la percentuale dei Carboidrati al 50%, abbassando quella delle Proteine e dei Grassi al 25%. Questo consiglio vale soprattutto per i corridori molto magri e con la muscolatura ben evidente.
Concludendo
La Dieta a Zona, come tutte le metodiche, ha suscitato sia molti consensi che molte critiche, più o meno giustificate. I principi su cui si basa la Zona sono ben supportati dalla letteratura scientifica internazionale e il benessere psico-fisico e il miglioramento dei parametri ematochimici in chi segue questo regime nutrizionale ne ha favorito il suo successo.
Al di là del dibattito scientifico, tuttavia, la Zona ha avuto il merito di portare l’attenzione degli operatori dello sport e del benessere su alcuni parametri, quali l’Indice Glicemico ed il Carico Glicemico, i tempi di assunzione dei pasti, la valutazione della Massa Grassa e della Massa Magra.
In ambito nutrizionale, così come per altre materie scientifiche, non esistono le verità assolute ed ogni metodologia clinica, diagnostica e terapeutica presenta alcuni, in questo caso molti, pregi e alcuni limiti, che alimentano giustamente il dubbio scientifico e dunque la ricerca, per valutarne la reale efficacia. Non dimenticare mai che il necessario complemento di Alimentazione in Zona ed Attività fisica è la terza colonna della Zona: il Rilassamento. vieni a trovarci su Facebook
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