Questa pagina contiene:
- IL BASILICO
- QUALCHE RICETTA
- VARIANTI DEL PESTO
- PASTA E MELANZANE AL PESTO
IL BASILICO
Il basilico contiene numerose vitamine e sali minerali con un apporto calorico di sole 49 Kcal. per 100g. ed un glicemico prossimo a zero.

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Può quindi essere consumato tranquillamente anche in caso di diabete, resistenza all’insulina, obesità.
Sempre per 100g, l’acqua contenuta è pari ad 88g., le proteine 3,1 g., i grassi 0,8 g., ed i carboidrati 5,1 g.
I grassi, per quanto pochi, sono prevalentemente Omega 3, quindi ottimi, accompagnati da numerose vitamine come la C e la B6 e sali minerali come calcio, fosforo, zinco etc.
In uno studio[1] (da confermare nell’uomo), mostra di avere proprietà ipoglicemizzanti nei topi, ma anche un buon potere antiossidante grazie al contenuto stabile in antocianine[2] e proprietà antibatteriche che lo rendono utile anche in infezioni del tratto urinario e da Escherichia coli
QUALCHE RICETTA
Pesto alla genovese classico. Ingredienti
60 gr di foglie di basilico, 2/3 spicchi d’aglio, 20 gr di pinoli, 60g di Parmigiano Reggiano, 30 gr di pecorino sardo stagionato, 100 ml di olio E.V.0., un pizzico di sale grosso.
Preparazione
Lavare e lasciare asciugare le foglie di basilico prima dell’uso. Pestare nel mortaio l’aglio con il sale e successivamente proseguire con le foglie di basilico, con movimenti circolari del pestello.
Quando si forma un liquido verde vivido è il momento di aggiungere i pinoli. Aggiungere progressivamente i formaggi grattugiati e l’olio, a filo, poco alla volta, continuando a mescolare
Può essere conservato in frigorifero fino a dieci giorni coperto di olio di oliva in superficie o messo nel freezer.
VARIANTI DEL PESTO
Del pesto esistono molte varianti. Nella versione Vegan restano invariati i componenti di origine vegetale ed il sale ma, al posto dei formaggi, si può usare una dose simile di lievito alimentare. Preciso che il lievito alimentare in scaglie, detto anche lievito nutrizionale, è un lievito “disattivato” risultato della lavorazione del lievito di birra sottoposto a un processo di essiccazione istantanea a basse temperature, o liofilizzato, con lo scopo di mantenere le sue proprietà nutrizionali. Non è quindi utilizzabile per la panificazione né per la preparazione dei dolci ma solo come insaporitore, di solito in sostituzione del formaggio grattugiato sia nell’ alimentazione vegana che da chi è intollerante ai latticini.

Un altro sostituto può essere il formaggio di tofu, in panetto, preventivamente sminuzzato.
Esistono comunque molte altre possibili varianti, dato che si possono utilizzare tanto le noci quanto le mandorle ed anche i pistacchi, sia in sostituzione sia in parziale aggiunta ai pinoli.
Da non sottovalutare l’utilizzo della rucola al posto del basilico
Se l’utilizzo più frequente del pesto, nelle sue molteplici varianti, è quello di condimento per la pasta, esistono in realtà molti altri tipi di utilizzo.
Un modo molto semplice è quello di svuotare dei pomodori ciliegini, riempiendoli di pesto, piatto che non richiede cottura. Il pesto è un ottimo condimento da aggiungere a delle patate lesse tagliate in piccoli pezzi o anche utilizzato sopra un purè di patate.
PASTA E MELANZANE AL PESTO
Naturalmente poi esistono ricette specifiche, molto gustose, come la pasta integrale con melanzane e pesto.
Ingredienti per 2 persone: 180 grammi di pasta integrale (naturalmente il peso della pasta è variabile in base alle esigenze personali),1 melanzana media, 6/8 pomodorini, origano, sale qb e 4 cucchiai di pesto alla genovese.
Preparazione, Fare a fette la melanzana e grigliare le fette da entrambi i lati. Cuocere al dente la pasta integrale preferita, meglio se corta tipo penne, ponendola scolata in una zuppiera capiente.
Mescolare i pomodorini a pezzi, con le melanzane condendo con origano e poco sale, versando quindi nella zuppiera, A questo punto unire il pesto e altro origano fresco, eventualmente aggiungendo dell’olio extra vergine di oliva in base al gusto. Mescolare bene e lasciare a riposare pochi minuti. Può anche essere usata come piatto freddo.
Approfondisci con:
[1] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5289084/
[2] https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27192193/